Donne e Uomini della Resistenza/Giancarlo Tiboni
Questo testo è incompleto. |
Giancarlo Tiboni
Nato a Varallo Pombia (Novara) il 30 giugno 1923, caduto ad Arona (Novara) il 14 aprile 1945, operaio.
Dopo l'armistizio il giovane operaio di Varallo si era affrettato a raggiungere le prime formazioni partigiane che si stavano costituendo nell'alto Vergante. Per vari mesi Tiboni, che era in forza alla 118ma Brigata Garibaldi "Servadei", partecipò agli scontri che i patrioti sostennero contro i nazifascisti. Cadde, alla vigilia della Liberazione, quando i partigiani della "Servadei", coordinandosi con quelli della 124ma "Pizio Greta", della 81ma "Volante Loss" e della 82ma "Osella", ricevettero l'ordine di attaccare quello che veniva chiamato l' Alcazar di Arona (l'Hotel Milan e la stazione ferroviaria), perché era il centro munitissimo delle forze nazifasciste, in quanto principale stazione di transito sulla riva occidentale del lago Maggiore. L'azione si sarebbe dovuta svolgere di sorpresa e molto rapidamente, ma fallì proprio perché durò troppo a lungo (dalle 6 del mattino alle 15 del pomeriggio) e perché i partigiani caddero in un tranello: quando i tedeschi si presentarono in via Paleocapa sventolando una bandiera bianca, i patrioti uscirono allo scoperto e furono presi d'infilata dalle mitragliatrici di un blindato che vi si era appostato. Oltre a Giancarlo Tiboni, nel combattimento di Arona morirono altri dodici partigiani e quattro civili. Questi i nomi degli altri combattenti caduti: Luigi Biselli, Stefano Bogianchino, Angelo Buggio, Giuseppe Caramella, Renato Ferrari, Osvaldo Gemma, Franco Giunti, Giuseppe Guazzoni, Luigi Iorella, Giuseppe Nobile, Ezio Pirali e Giovanni Rossetti. Le vittime civili della battaglia di Arona furono: Rosa Stadera, Giuseppe Vallorio, Renato Lanzini e Stefano Salini. I tedeschi, colpiti dal valore dei garibaldini, non osarono impedire (com'era loro costume ed essendo coscienti che l'oppressione nazifascista stava per finire), che ai caduti fossero rese degne onoranze. I funerali, che si svolsero il 16 aprile, videro la partecipazione di oltre settemila persone e i feretri furono ricoperti di fiori dalla popolazione. Dopo la Liberazione, a ricordo del concittadino caduto nella "battaglia di Arona", l'amministrazione di Varallo Pombia ha intitolato a Giancarlo Tiboni la Biblioteca comunale.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia