Donne e Uomini della Resistenza/Giacomo Ulivi

Giacomo Ulivi

Nato a Baccanelli di San Pancrazio Parmense il 29 ottobre 1925, fucilato sulla piazza del Duomo di Modena il 10 novembre 1944, studente, Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.

La famiglia si era trasferita a Roma a un anno dalla sua nascita, per poi spostarsi a Bruxelles. Giacomo aveva tuttavia compiuto il Liceo a Parma e, con un anno di anticipo, si era iscritto a quell'Università. Antifascista, lo studente, dopo l'8 settembre 1943, era entrato nella Resistenza. Arrestato l'11 marzo 1944, dopo un'evasione rocambolesca, Ulivi si era spostato a Modena, dove aveva ripreso la lotta contro i nazifascisti. Anche a Modena finì, nell'ottobre, per essere arrestato e anche in quest'occasione riuscì ad evadere. Catturato nuovamente a Modena dalle Brigate Nere, fu rinchiuso nelle celle dell'Accademia e, nonostante le torture, non si lasciò sfuggire ammissioni di sorta, tanto da essere prosciolto. Ciononostante, quando i partigiani occuparono per breve tempo Soliera (un paese ad una decina di chilometri da Modena), i fascisti, per ritorsione, fucilarono il ragazzo, con Alfonso Piazza ed Emilio Po , sulla piazza del Duomo del capoluogo. La motivazione della ricompensa al valore di Giacomo Ulivi recita: "Diciassettenne, prendeva parte alla lotta di liberazione con tutto lo slancio dell'età giovanissima brillando per la completa dedizione alla causa e lo sprezzo del pericolo. Arrestato una prima volta evadeva e si trasferiva a Modena dove riprendeva la sua intensa attività compiendo pericolosissime missioni di collegamento. Catturato nuovamente, sottoposto alle torture più atroci e raffinate le sopportava stoicamente senza nulla rivelare all'odiato nemico. Col corpo segnato dalle stigmate del martirio affrontava impavido e sereno il plotone di esecuzione. Esempio impareggiabile di amore ardente per la Madre Patria". A Parma, il locale Liceo scientifico porta il nome dell'intrepido ragazzo, che è ricordato in molti libri sulla Resistenza.