Donne e Uomini della Resistenza/Gerolamo Spezia

Gerolamo Spezia

Nato a Vezzano Ligure (La Spezia) il 21 giugno 1925, caduto a Calice al Cornoviglio (La Spezia) l'8 ottobre 1944, operaio, Medaglia d'oro al Valor militare alla memoria.

Occupato all'Arsenale militare di La Spezia, il giovane operaio, dopo l'armistizio, non esitò a lasciare il suo lavoro d'apprendista motorista per unirsi alle prime formazioni partigiane operanti in Liguria. Dopo aver partecipato a numerose, audaci azioni di sabotaggio, il ragazzo fu designato capo squadra. Era alla testa di una compagnia partigiana quando, nell'ottobre del 1944, durante un massiccio rastrellamento tedesco nel territorio di Calice al Cornoviglio, riuscì a bloccare per ore l'avanzata dei nazifascisti. Benché ferito, Gerolamo Spezia continuò a combattere per consentire il ripiegamento dei compagni, finché cadde colpito a morte. Questa la motivazione della massima ricompensa militare al valore concessa al giovane operaio: "Fra i primi ad iniziare la lotta per la liberazione della Patria, alimentava, nel dolore cocente per l'iniqua fucilazione del padre, il fiero sdegno contro la tirannide straniera. Superbamente audace, mai esitava innanzi al rischio e numerosi furono gli atti di sabotaggio da lui compiuti, armato di bombe a mano e di esplosivi, portando scompiglio e distruzione nelle retrovie nemiche. Al comando della sua squadra partigiana, lottando strenuamente contro l'incalzare delle orde tedesche, ne sosteneva per lunghe ore l'urto e, benché ferito rifiutava ogni soccorso per restare a fianco del suo comandante di battaglione a battersi leoninamente a protezione del ripiegamento dei compagni, finché colpito al cuore, cadeva fulminato offrendo la giovane vita in supremo olocausto per la liberazione d'Italia".