Donne e Uomini della Resistenza/Furio Lauri
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Furio Lauri
Nato a Zara l'11 ottobre 1918, deceduto a Roma il 2 ottobre 2002, avvocato, asso dell'aviazione, Medaglia d'oro al valor militare.
La passione per il volo ha caratterizzato tutta la vita dell'avvocato Lauri. Dopo aver frequentato la Scuola di pilotaggio di Castiglion del Lago, dal 1940 prestò servizio attivo come tenente pilota nel Mediterraneo, in Grecia e in Tunisia, meritando due Medaglie d'argento e una Croce di guerra. Il 22 gennaio 1943, Lauri (che durante il conflitto aveva abbattuto undici aerei nemici), fu a sua volta abbattuto. Sia pur gravemente ferito, riuscì a sopravvivere. Si trovava ancora in licenza di convalescenza a Trieste, quando fu annunciato l'armistizio. Lauri raggiunse subito l'aeroporto di Ronchi dei Legionari (nel 2004, al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, è stato proposto di intitolare a Furio Lauri quello scalo) e si portò in volo a Roma, in tempo per partecipare agli sfortunati combattimenti contro i tedeschi a Porta San Paolo. "Successivamente - come è ricordato nella motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare - si faceva animatore della Resistenza, capeggiando una esigua schiera di sabotatori annidatisi sul monte Gennaro. Sfuggito al rastrellamento di detta località, raggiungeva ancora una volta Roma e, ad avvenuta liberazione, con velivolo disarmato e di scarsa velocità, atterrava in zone impervie a tergo del nemico, onde raccogliere notizie preziose per lo sviluppo delle operazioni e trasportare alcuni feriti gravi e prigionieri. Di particolare utilità quelle che consentivano di prevenire la distruzione di Genova". Lauri, infatti, nell'aprile del 1945, fu tra coloro che riuscirono ad impedire - portando in volo a Genova il comandante militare germanico del porto, catturato dai partigiani e trovato in possesso dei piani di minamento - che i tedeschi portassero a compimento il loro progetto di far saltare il porto e, con esso, buona parte della città. Promosso capitano e poi, nel 1947, maggiore, Furio Lauri, collocato "nella riserva", si trasferì a Roma, iniziando una lunghissima carriera come avvocato e, soprattutto, come industriale aeronautico e importante esperto dell'Aviazione civile, senza mai rinunciare a volare (nel 1957 cadde con un aliante, fratturandosi una gamba e nel 1958 sarebbe sopravvissuto, sia pure gravemente ferito, al suo amico Enrico Meille, precipitato presso Ronchi dei Legionari mentre era ai comandi di un aeroplano che avrebbe dovuto partecipare al "Giro Aereo della Sicilia"). Al momento della scomparsa, Furio Lauri era presidente dell'ente morale "Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare".
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia