Donne e Uomini della Resistenza/Ezio Vigorelli

Ezio Vigorelli

Nato a Lecco nel 1892, deceduto a Milano il 26 ottobre 1964, avvocato ed esponente socialista.

Volontario nel Primo conflitto mondiale e invalido di guerra, socialista nel 1921, consigliere comunale per il PSI a Milano nel 1922, Vigorelli era stato, nel 1924, dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti , tra i fondatori dei gruppi antifascisti di ex combattenti "Italia Libera". A più riprese aggredito dagli squadristi, l'avvocato, durante il ventennio, era stato sottoposto a vigilanza speciale e fu per due volte incarcerato a San Vittore. Dopo l'8 settembre 1943, per sfuggire alla polizia fascista che lo ricercava e che cercava anche i figli Adolfo e Bruno , riparò con la famiglia in Svizzera. Qui, con Ettore Tibaldi ed altri, fu tra gli organizzatori della fase preparatoria per la costituzione della " Repubblica dell'Ossola ", nella quale ebbe l'incarico di "giudice straordinario". Dopo la Liberazione, Ezio Vigorelli, che nella Resistenza aveva perduto i due giovani figli, fu presidente dell'ECA di Milano, consigliere comunale e deputato del PSIUP. Nel gennaio del 1947, con la scissione socialista, aderì ai socialdemocratici, presiedendone, sino al 1950, il Gruppo parlamentare. Vigorelli è stato anche, nel 1948, sottosegretario alle Pensioni di guerra, e dal 1954 al 1959 ministro del Lavoro e della Previdenza sociale. Rientrato nel PSI nel 1959, fu eletto nel 1960 deputato di quel partito. È stato anche, come prima dell'avvento del fascismo, consigliere comunale di Milano. Presidente della Metropolitana del capoluogo lombardo, morì - come ricorda una lapide posta nel mezzanino del Metrò Duomo - alla vigilia dell'inaugurazione della prima linea. Dopo la scomparsa di Vigorelli, la Provincia di Milano ha attribuito all'avvocato socialista il "Premio Isimbardi".