Donne e Uomini della Resistenza/Eriberto Ventura
Questo testo è incompleto. |
Eriberto Ventura
Nato ad Acquasanta Terme (Ascoli Piceno) il 19 agosto 1916, deceduto ad Acquasanta Terme il 14 maggio 1986, sottufficiale di Fanteria, Medaglia di Bronzo al valor militare per il contributo dato alla Resistenza.
Chiamato alle armi nel settembre del 1939, era sottufficiale di Fanteria quando, il 9 settembre del 1943 era stato catturato dai tedeschi a Pola e deportato in Germania. Due mesi dopo l’internamento, il sottufficiale riuscì ad evadere e, raggiunta l’Italia, entrò subito nella Resistenza. Partigiano nella Brigata autonoma “Mauri”, Eriberto Ventura entrò poi a far parte come ufficiale ispettore della “Brigata Pedaggera”, divenuta leggendaria combattendo i nazifascisti nel Cuneese, tra Montezemolo, Ceva e Sale delle Langhe. La motivazione della decorazione, assegnata nel 1984 a Ventura con decreto del Presidente Pertini , dice: “Fervente patriota, ricco di giovanile ardimento, aderiva con entusiasmo al movimento della resistenza distinguendosi ben presto per notevoli doti di coraggio ed elevate capacità di comando. Durante i duri combattimenti contro preponderanti forze nemiche nella zona di Passo della Pedaggera, alla testa di pochi volontari si portava con abile manovra a distanza ravvicinata di due mezzi corazzati avversari che ostacolavano l’azione del suo reparto e provvedeva, mediante l’impiego di mine anticarro, alla loro distruzione apportando panico e disorientamento fra le truppe attaccanti. Approfittando della momentanea situazione favorevole, incitava i suoi uomini a passare al contrattacco e dopo ore di aspra lotta costringeva l’oppressore alla fuga.” La salma di Eriberto Ventura oggi riposa nel cimitero del suo paese di origine.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia