Donne e Uomini della Resistenza/Erasmo Marrè detto "Minetto"

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Erasmo Marrè detto "Minetto"

Nato a Genova nel 1920, deceduto a Milano l'11 dicembre 2011, partigiano e scienziato dell’Accademia dei Lincei.

Laureato in scienze naturali all’Università di Genova e militante della FUCI, la Federazione degli Universitari Cattolici. Dopo l’8 settembre 1943 attraversa le linee deciso a combattere contro i nazifascisti a fianco degli alleati. Non essendo ancora riorganizzato l’esercito nel sud, fu indirizzato da Aldo Moro all’ORI (Organizzazione Resistenza Italiana), struttura del Partito d’Azione che agiva in stretta collaborazione con l’OSS statunitense, organizzata da Raimondo Craveri, genero del filosofo Benedetto Croce.

Dopo un periodo di addestramento a Brindisi e in nord Africa come sabotatore, esperto di trasmissioni e paracadutista, fu lanciato nel luglio 1944 nei pressi del Monviso, insieme a tre collaboratori (Team Mèriden). Il suo compito era di collegarsi con una radiotrasmittente con lo Stato Maggiore americano in Italia e raccogliere informazioni militari sul triangolo Genova-Albenga-Alessandria e di collegarsi con i partigiani.

Dopo alcune brevi soste a Ovada, Gavi e Gorreto sistemò la sua radio in frazione Piancerreto di Cabella Ligure, di comune accordo col comandante della Divisione Cichero, Aldo Gastaldi “Bisagno”, col quale stabilirà rapporti di stretta amicizia e collaborazione. Dalla base di Piancerreto, percorrendo l’Appennino pose in essere una solida rete di informatori. Sempre più coinvolto e interessato all’attività dei combattenti della Cichero, nel gennaio 1945 essendosi sbandata la garibaldina Brigata Arzani, fu incaricato di sostituirne al comando “Marco” Franco Anselmi e ricostruì in poco tempo la brigata schierandosi sulle prime alture dello Scrivia tra Arquata Scrivia e Tortona. La Brigata Arzani, diventerà con "Minetto" una delle formazioni più combattive della VI Zona. Alla liberazione occupò la valle Scrivia e Novi Ligure, stroncando la resistenza tedesca.

Dopo la guerra ottenne la cattedra di fisiologia vegetale alla Statale di Milano e divenne scienziato di fama internazionale, entrando nell’Accademia dei Lincei e ricevendo, nel 2001, il maggior riconoscimento italiano per meriti scientifici, il Premio Invernizzi.

Profondamente legato all’esperienza partigiana che considerò centrale nella sua formazione, Minetto mantenne sempre rapporti con i luoghi e le persone con cui condivise quel periodo, in particolarmodo partecipando alle iniziative dell’ANPI Val Borbera, di cui rimane una traccia importante nel libro Intervista a Minetto di G.B.Lazagna, ed. Colibrì, Milano 2001.

Negli anni ’80 si ritirò a vita privata a Milano, dove muore l’11 dicembre 2011 all’età di 91 anni.