Donne e Uomini della Resistenza/Don Antonio Seghezzi

Don Antonio Seghezzi

Nato a Premolo (Bergamo) il 26 agosto 1906, morto a Dachau il 22 maggio 1945, sacerdote, dirigente dell'Azione Cattolica.

A dieci anni era entrato in Seminario e, nel 1927, si era laureato in Scienze sociali all'Istituto cattolico di studi sociali di Bergamo. Ordinato sacerdote nel 1929, don Seghezzi fu destinato alla parrocchia di Almenno S. Bartolomeo; la lasciò, due anni dopo, per andare ad insegnare Lettere al Seminario di Bergamo.

Nel 1935 don Antonio partì per l'Eritrea. Dopo altri due anni impegnati come cappellano militare in Eritrea, il sacerdote, tornato a Bergamo, fu nominato assistente della Gioventù maschile di Azione Cattolica. Dopo l'armistizio, proprio per salvare i suoi giovani dai rastrellamenti, don Seghezzi si avvicinò alla Resistenza. Si risolse, quindi, a seguire in montagna un gruppo di suoi ragazzi, che avevano deciso di scegliere la strada della lotta armata.

Negli ultimi giorni dell'ottobre 1943 il sacerdote venne a sapere che i nazifascisti, furibondi per la sua scelta, si apprestavano a compiere rappresaglie contro l'Azione Cattolica e la Chiesa di Bergamo. Decise così di consegnarsi spontaneamente. Il 4 novembre 1943, don Antonio Seghezzi fu rinchiuso, a Bergamo, nel carcere di Sant'Agata. Lo lasciò il 22 dicembre per essere processato. Condannato a cinque anni di lavori forzati, il sacerdote, dieci giorni dopo, fu deportato in Germania.

Rinchiuso sino ai primi di febbraio nel campo di Kaisheim (Monaco di Baviera), don Seghezzi fu poi destinato al lager di Dachau, dove i nazisti amavano raccogliere i sacerdoti delle varie religioni. Quando gli Alleati giunsero per liberare i prigionieri superstiti, il prete bergamasco fu ricoverato per qualche giorno in un ospedale da campo americano, ma vi morì per emottisi. Nel 1999 la Diocesi di Bergamo ha concluso il "processo di beatificazione" di don Antonio Seghezzi. Gli atti sono stati passati in Vaticano.

Nel centenario della nascita del sacerdote, al quale i suoi compaesani avevano già intitolato una strada, le spoglie di don Seghezzi sono state traslate dal cimitero del paese ad una cripta ipogea, ricavata nella chiesa parrocchiale di sant'Andrea.