Donne e Uomini della Resistenza/Calogero Marrone

Calogero Marrone

Nato a Favara (Agrigento) il 12 maggio 1889, morto a Dachau il 15 febbraio 1945, funzionario comunale a Varese.

Nel gennaio 2003, nella "Giornata della Memoria", tre querce sono state messe a dimora a Catania, in quello che diventerà il Parco di Monte Po. Gli alberi sono stati dedicati a Giorgio Perlasca , Giovanni Palatucci e Calogero Marrone, tre "Giusti tra le Nazioni" tra i duecentonovantacinque italiani che hanno finora avuto tale riconoscimento. I nomi di Perlasca e Palatucci sono diventati abbastanza noti in questi ultimi anni. Marrone era "Un eroe dimenticato", com'è intitolato il libro che gli hanno dedicato Franco Giannantoni e Ibio Paolucci e che è uscito sul finire del 2002 per le Edizioni Arterigere di Varese. Il trasferimento di Marrone dalla natia Favara a Varese non è avvenuto sull'onda dei primi movimenti migratori dal Sud verso il Nord, ma perché. per il suo antifascismo, era inviso ai notabili del paese. Quest'impiegato comunale (segretario della Sezione combattenti e reduci, per aver combattuto come sergente nella Prima guerra mondiale), non tollerava arbitri ed imposizioni. Giunse a scontare alcuni mesi di galera, perché rifiutava di iscriversi al Partito nazionale fascista. Quando gli si offrì l'occasione di partecipare ad un bando per applicato comunale a Varese, vinse il concorso. Presi con sé moglie e i quattro figli si trasferì in Lombardia. Era il 1931. Pochi anni dopo, per le sue elevate capacità professionali e per la sua dedizione al servizio pubblico, diventa capo dell'Ufficio anagrafe di Varese. In questa veste, durante l'occupazione nazifascista, Marrone (che faceva parte del gruppo partigiano "5 Giornate del San Martino"), rilascia centinaia e centinaia di documenti d'identità falsi ad ebrei e ad antifascisti, permettendo loro di salvarsi. Tradito da un delatore, il funzionario comunale è arrestato il 7 gennaio 1944 da ufficiali della Guardia di Frontiera tedesca. Il suo calvario inizia nel carcere di Varese dove è torturato. Marrone non rivela nulla ai suoi carnefici. Trasferito da un carcere all'altro, dopo una sosta nel lager di Bolzano-Gries viene condotto nel campo di sterminio di Dachau. Vi morirà, ufficialmente, di tifo. A Varese, davanti all'Ufficio Anagrafe di Palazzo Estense, c'è una targa che ricorda Calogero Marrone. Giannantoni e Paolucci hanno proposto che a questo "Giusto" sia dedicata una via o una piazza.