Donne e Uomini della Resistenza/Bruno Longhi
Questo testo è incompleto. |
Bruno Longhi
Nato a Parma il 7 agosto 1909, morto sotto tortura a Parma il 15 febbraio 1945, impiegato di banca, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Militante comunista e attivo antifascista, il giovane impiegato fu arrestato nel 1932 dalla polizia. Restò in carcere poco tempo, perché poté beneficiare della cosiddetta "Amnistia del Decennale". Riacquistata la libertà, Bruno Longhi non poté riprendere il lavoro presso la Banca Commerciale, che lo aveva licenziato dopo che era stato arrestato per attività sovversiva, ma non rinunciò alla lotta clandestina. L'8 settembre 1943, fu lui a stilare e diffondere un manifesto che invitava i soldati ad unirsi al popolo per cacciare l'invasore tedesco. Membro del CLN di Parma, gli fu affidato il settore stampa della Resistenza parmense. "Fulvio" - questo il nome di copertura di Longhi - curò, tra l'altro, la redazione, la stampa e la diffusione del giornale clandestino La riscossa . Arrestato nei primi giorni del febbraio del 1945, "Fulvio" fu portato nei locali della Gestapo in viale San Michele a Parma. Resistette stoicamente alle feroci torture inflittegli dai nazisti e morì tra le braccia dei compagni di cella. Nel 1966, il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, ha decretato la MOVM alla memoria di Bruno Longhi con questa motivazione: "Dava vita ai primi nuclei di combattimento e, durante un lungo periodo di dura lotta partigiana, svolgeva un'intensa attività clandestina. Pur a conoscenza di essere ricercato, proseguiva imperterrito nel suo arduo compito. Arrestato durante una rischiosa missione, resisteva stoicamente alle più inumane torture, senza svelare alcuna notizia che potesse compromettere il Movimento di Liberazione. Piuttosto che tradire i suoi commilitoni, accelerava la sua morte insultando i carnefici finché, ridotto agli estremi, si abbatteva esanime al suolo. Esempio magnifico di eroismo e di completa dedizione alla causa della libertà". Per nascondere l'assassinio, i nazifascisti fecero scomparire il corpo di Bruno Longhi. Uno dei suoi fratelli, Luigi , che cercava notizie del congiunto, fu a sua volta arrestato e morì in un campo di sterminio in Germania. A Bruno Longhi (al quale la città natale ha intitolato una strada) e al fratello, nel 60° anniversario della Liberazione è stato dedicato, a Parma, uno spettacolo teatrale - messo in scena per la prima volta nel 1991 a San Polo d'Enza (Reggio Emilia) - dalla compagnia "Lenz Rifrazioni" di Parma.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia