Donne e Uomini della Resistenza/Antonio Siligato
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Antonio Siligato
Nato a Limina (Messina) il 30 dicembre 1920, caduto a Codolo di Pontremoli (Massa Carrara) il 20 gennaio 1945, sergente nocchiero, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Avrebbe voluto fare il sarto, ma poi decise, era il 1938, di arruolarsi nella Marina militare. Il Corso a Pola e poi gli imbarchi, sulla "Amerigo Vespucci" prima e sulle navi da battaglia poi. Un breve periodo nel IV Gruppo sommergibili nel marzo del 1942 e, quindi, l'imbarco sull'incrociatore "Eugenio di Savoia". Su questa nave Siligato partecipa, il 14 e 15 giugno, alla battaglia di Pantelleria, meritando la Croce di guerra al valor militare. È il 4 febbraio del '43 quando il giovane sergente viene sbarcato e assegnato al Deposito di La Spezia, dove resta sino all'armistizio.
Nel marasma generale, lontano da casa, il giovane accetta di entrare a far parte della X Flottiglia MAS repubblichina, ma quattro mesi dopo diserta. Raggiunta una formazione partigiana operante in Val di Taro, Siligato si distingue subito per il suo coraggio, tanto che gli è affidato il comando della Compagnia esploratori della Brigata "Cento Croci" della Divisione "Val Taro". Delle imprese di "Nino" (così lo chiamavano gli amici a Limina e questo fu il suo nome di battaglia), parla diffusamente un sacerdote - don Luigi Canessa - nel libro Sedici mesi di guerriglia sugli Appennini liguri-emiliani. "Nino" " trascinò i suoi uomini in epiche gesta " - com'è scritto nella motivazione della massima ricompensa al valore - sino al 20 gennaio del 1945.
Quel giorno, reduce da una rischiosa, vittoriosa azione contro le truppe tedesche condotta in collaborazione con paracadutisti alleati, "Nino" si precipitò in soccorso di un gruppo di partigiani caduti in un'imboscata dei nazifascisti a Codolo. Fu falciato da una raffica, durante il generoso tentativo di recare aiuto ai compagni. La Brigata "Cento Croci" prese da quel giorno il nome di "Nino". Ad Antonino Siligato, dopo la Liberazione, hanno intitolato strade i Comuni di Messina e di Limina. Il Consiglio comunale del paese natale di "Nino" ha deciso, nel 2004, di affidare allo scultore milazzese Ettore Giulio Resta la realizzazione di un monumento di bronzo, che è stato collocato nelle adiacenze di Piazza XXV Aprile.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia