Donne e Uomini della Resistenza/Angelo Poletti

Angelo Poletti

Nato a Linate al Lambro (Milano) il 20 giugno 1912, fucilato a Milano il 10 agosto 1944, operaio meccanico.

Nel 1934 era entrato in contatto con i socialisti del "Centro interno", fondato a Milano da Morandi , Basso , Luzzatto e Colorni . Ciò spinse Poletti ad organizzare gruppi antifascisti clandestini nella zona di Porta Magenta e all'interno dell'Isotta Fraschini, l'azienda dove lavorava. Subito dopo l'armistizio, l'operaio decise di raggiungere le prime formazioni partigiane e, in Valdossola, si aggregò ai patrioti comandati da Filippo Beltrami . Ma, dopo un certo tempo, Poletti, convinto che avrebbe potuto meglio contribuire alla lotta contro i nazifascisti operando a Milano, tornò in città. Qui divenne il primo comandante della 45ª Brigata Matteotti , che operava a Porta Magenta avendo scelto come base del comando la Cooperativa di Lampugnano. L'operaio antifascista aveva comunque mantenuto i rapporti con le formazioni di montagna. A lui i partigiani facevano sicuro riferimento quando c'erano da riparare armi fuori uso. Poletti provvedeva alla bisogna, servendosi di una piccola officina in via Anfiteatro. I fascisti, forse grazie ad una soffiata, lo sorpresero proprio mentre era al lavoro. L'operaio tentò di fuggire, ma colpito da una pallottola ad una gamba fu catturato e rinchiuso nel carcere di San Vittore. Per giorni e giorni fu ferocemente torturato, senza che i fascisti riuscissero a estorcergli qualche informazione compromettente. Il mattino del 10 agosto, Poletti fu incluso, con Libero Temolo e con Vittorio Gasparini , nel gruppo di 15 prigionieri che i nazifascisti fucilarono per rappresaglia in Piazzale Loreto. Due anni dopo la strage, i suoi compagni della Brigata Matteotti, hanno collocato, al numero 15 di via Trenno, un bassorilievo che ricorda Angelo Poletti.