Donne e Uomini della Resistenza/Aldo Cucchi
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Aldo Cucchi
Nato a Reggio Emilia il 27 dicembre 1911, deceduto a Reggio Emilia nel 1983, medico legale, Medaglia d'oro al valor militare.
Già nel 1936, studente di Medicina, aveva aderito al Partito comunista clandestino. Durante la seconda guerra mondiale era stato mobilitato, come sottotenente medico, sul fronte greco-albanese. Nel 1942, promosso tenente, era stato trasferito all'Ospedale militare di Bologna. Qui Cucchi, sorpreso dall'armistizio, si mette subito ad organizzare la Resistenza emiliana. Dall'aprile all'agosto 1944, col nome di battaglia di Jacopo, è il comandante della leggendaria 7a G.A.P. di Bologna. Successivamente assume il comando della 62a Brigata Garibaldi, per tornare poi, come commissario politico, alla 7a G.A.P. Nei primi mesi del 1945, Cucchi diventa vice comandante della Divisione "Bologna". Le sue imprese nella Resistenza gli meritano la Medaglia d'oro al valor militare con questa motivazione: "Fondatore, organizzatore e comandante dei reparti partigiani nel territorio di Imola, si imponeva sino dai primi giorni per la sagacia nell'organizzazione e l'ardimento nell'operare. Queste doti rifulgevano poi, a Bologna dove, al comando di un G.A.P. compiva azioni contro sedi e reparti nazisti, azioni che ebbero larga risonanza incoraggiando i bolognesi alla resistenza contro l'oppressione nazista. Arrestato dalle SS e riuscito a fuggire, dava la sua attività di medico e di combattente in una Brigata operante al tergo dello schieramento tedesco sulla linea gotica. Nel corso di un duro combattimento, visto cadere il suo comandante, ne raccoglieva il corpo slanciandosi con pochi uomini in mezzo al nemico avanzante. Ristabiliva quindi la situazione gravemente compromessa trascinando i partigiani nella scia del suo ardimento. Comandante di una Brigata e vice comandante della Divisione «Bologna» egli è stato riconosciuto e ricordato come una delle più chiare figure del movimento partigiano dell'Emilia e come uno dei maggiori artefici dell'eroica riscossa di quella regione". Nel dopoguerra Aldo Cucchi riprende l'attività professionale senza trascurare l'impegno politico. Deputato del PCI nella prima Legislatura della Camera, nel 1950 gli viene conferita la cittadinanza onoraria del Comune di Bologna. L'anno successivo, quando Valdo Magnani esprime il suo dissenso dal PCI sulla questione titina, solidarizza con lui, con lui è espulso dal partito e con lui fonda il Movimento dei lavoratori italiani. Non tornerà, come Magnani, nel PCI ed aderirà al P.S.D.I. Ad Aldo Cucchi - che è stato tra i soci fondatori della Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di Liberazione e vice presidente della stessa (dal 1963 al 1969), e che negli anni '70 del secolo scorso ha manifestato a più riprese simpatie per il progetto politico dià Edgardo Sogno - a Bologna hanno intitolato un'area verde attrezzata a giardino.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia