Donne e Uomini della Resistenza/Alberto Fantacone

Alberto Fantacone

Nato a Roma il 25 settembre 1916, trucidato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, avvocato, Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.

Tre mesi dopo l'inizio della seconda guerra mondiale, mentre come tenente del 2° Reggimento bersaglieri si trovava sul fronte greco-albanese, perse una gamba combattendo a Kiorkuzat. Insignito della Croce di guerra e collocato temporaneamente in congedo, Fantacone poté laurearsi in Legge. L'armistizio lo sorprese in servizio presso il Distretto militare di Arezzo. Rifiutando di arruolarsi nell'esercito della RSI, tornò a Roma con la moglie e la figlia. Nella Capitale entrò nella Resistenza, in una formazione del Partito d'azione, col compito di procurare documenti falsi ai patrioti che ne avevano bisogno. In seguito a delazione, fu sorpreso dalle SS mentre partecipava ad una riunione clandestina e rinchiuso nella cella n° 13 di via Tasso. Torturato a più riprese senza che gli sfuggissero informazioni utili ai nazifascisti, Fantacone fu infine trasferito nel carcere di Regina Coeli, nel "braccio" riservato ai detenuti politici. Di qui i tedeschi lo prelevarono, quando decisero la strage delle Fosse Ardeatine. Porta il nome di Alberto Fantacone, una strada di Esperia (Frosinone).