Donne e Uomini della Resistenza/Achille Marazza

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Achille Marazza

Nato a Borgomanero (Novara) il 20 luglio 1894, deceduto a Suna (Verbania) il 7 febbraio 1967, avvocato e uomo politico democristiano.

Volontario nella guerra 1915-'18, subì una mutilazione. Dopo il primo conflitto mondiale militò nell'Azione Cattolica e nel 1919 aderì a Partito Popolare. Con l'avvento del fascismo si appartò dalla vita politica e si dedicò alla professione forense. Nel 1928, con Piero Malvestiti , diede vita al Movimento Guelfo. Nel suo studio di Milano si tennero le prime riunioni che avrebbero poi portato alla fondazione della Democrazia Cristiana. Richiamato alle armi nel corso della Seconda guerra mondiale, nel 1942 era in Slovenia come ufficiale superiore e più tardi il suo nome sarebbe stato incluso in un elenco di criminali di guerra. L'estradizione di Marazza, richiesta dall'Esercito di liberazione jugoslavo, non sarebbe mai stata concessa dal governo italiano. All'indomani dell'8 settembre 1943, Achille Marazza fu designato segretario della Democrazia cristiana per l'Alta Italia e in tale veste fu delegato del CLNAI. Alla vigilia della Liberazione, fu attivo protagonista delle trattative per ottenere la resa dei tedeschi e con Riccardo Lombardi e Raffaele Cadorna partecipò all'incontro con Mussolini presso la Curia milanese. Dopo la Liberazione, consigliere nazionale della DC, Marazza fu designato sottosegretario alla Pubblica istruzione nel gabinetto Parri e nel primo gabinetto De Gasperi. Eletto nel 1946 alla Costituente e rieletto deputato nel 1948, Marazza fu sottosegretario di Grazia e Giustizia nel secondo gabinetto De Gasperi, quindi sottosegretario agli Interni nel quarto e quinto gabinetto. Nel sesto ministero De Gasperi, fu ministro del Lavoro e della Previdenza sociale. Bibliofilo, profondamente affezionato alla sua città natale, Marazza ha lasciato a Borgomanero la villa di famiglia e il grande parco circostante, perché vi venisse ospitata una Biblioteca e una Casa di Cultura. Oggi, in un viale che è stato dedicato ad Achille Marazza, opera, appunto, la Fondazione omonima che, tra l'altro, dal 1995, bandisce ogni anno un importante Premio di poesia. A Milano, al numero 10 di via Cusani, una lapide ricorda l'uomo politico e il resistente.