Dond'ai tu l'armi e donde i lacci e l'ali
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Ciapetti
II
Dond’ai tu l’armi è donde i lacci e l’ali,
Amor, che tanto incrudelisci or meco?
Ah! che arcier non sei tu, non sei tu cieco,
Io ’l sono, io detti l’arco, ed io gli strali.
5Gli sguardi miei, che debbo alle immortali
Cose innalzar, con beltà vana or teco
Incauto perdo, e me medesimo accieco,
E accuso te, che senza me non vali.
Anzi conosco ben, che altro non sei
10Che un soverchio desìo, che nel cuor erra
Sotto la scorta de’ pensier più rei:
Il qual crede, da te fingendo in guerra
E vinti e incatenati in Ciel gli Dei,
Rendere onesti i suoi delitti in terra.