Don Zaverio e don Luterio

Giuseppe Gioachino Belli

1847 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura Don Zaverio e don Luterio Intestazione 5 aprile 2025 75% Da definire

L'ariscombùssolo der Governo Er tibbi de Piazza Madama
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1847 e 1849

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DON ZAVERIO E DON LUTERIO.[1]

     Don Zaverio è er piovano, e ddon Luterio
È er primiscerio de la Coleggiata;
Ma ppe’ ’na ccerta monichella obbrata,
Mo ffra de lòro è un affaraccio serio.

     Quanto pò ffà er piovano don Zaverio,
Don Luterio lo tiè ppe’ ’na cazzata:
Chiama er piovano poi ’na bbuggiarata
Tutto quello che ddisce er primiscerio.

     Pe’ la binidizzion cór sostenzorio[2]
Er piovano a l’artar de san Giujano
Conzagrò, e messe l’ostia in ner cibborio?[3]

     Bbè, che ffa er primiscerio? se la svicola
A l’artare medémo der piovano,
Disce messa, e jje maggna la particola.

5 gennaio 1847.

Note

  1. [Eleuterio.]
  2. [Con l’ostensorio. Ma, propriamente, significa: “sospensorio.„ E il Belli nota altrove d’aver sentito dire più volte: Er zantissimo sostenzorio de Gesù Cristo indisposto sull’artare.]
  3. [Per metterla poi, s’intende, nell’ostensorio, e darci la benedizione.]