Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio (1824)/Libro primo/Capitolo 41

Libro primo

Capitolo 41

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CAPITOLO XLI


Saltare dalla umiltà alla superbia, dalla pietà alla crudeltà senza debiti mezzi, è cosa imprudente ed inutile.


Oltre agli altri termini male usati da Appio per mantenere la Tirannide, non fu di poco momento saltare troppo presto da una qualità ad un’ altra. Perchè la astuzia sua nello ingannare la Plebe, simulando d’essere uomo popolare, fu bene usata: furono ancora bene usati i termini che tenne perchè i Dieci si avessero a rifare: fu ancora bene usata quella audacia di creare sè stesso contro all’opinione della Nobiltà: fu bene usato creare colleghi a suo proposito: ma non fu già bene usato, come egli ebbe fatto questo, secondo che di sopra dico, mutare in un subito natura, e d’ amico mostrarsi nimico alla Plebe; d’ umano, superbo; di facile, difficile; e farlo tanto presto, che senza scusa veruna ogni uomo avesse a conoscere la fallacia dell’animo suo. Perchè chi è paruto buono un tempo, e vuole a suo proposito diventar tristo, lo debbe fare per gli debiti mezzi, ed in modo condurvisi con le occasioni, che innanzi che la diversa natura ti tolga de’ favori vecchi, la te n’ abbia dati tanti de’ nuovi, che tu non venga a diminuire la tua autorità; altrimenti trovandoti scoperto e senza amici, rovini.