Dimme, Amore: vorestú tornare
Questo testo è incompleto. |
a cura di Guido Zaccagnini, Amos Parducci
XIII secolo
Questo testo fa parte della raccolta Rimatori siculo-toscani del Dugento
V
Amore manifesti alla sua donna le sue pene.
Poeta. Dimme, Amore; vorestú tornare
da la mia parte a la donna mia?
Amore. Si, se tu vogli, ma eli’è follia:
ché talor nóce lo troppo adastare.
Poeta. E lo meo core vi vói pur andare,
e ti demanda en sua compagnia.
Amore. Di presente me meterò en via
dapo’ ch’eo veggio ch’a lui e te pare.
Or me di’ ciò che tu vói che gli dica:
che tu non fini clamare mercede?
Perzò non è bisogno andarne mica,
per aventura ch’ella non ti crede.
Poeta. Si fa’; che di me vive e se nutrica;
e ’l cor non pò durar, se no’ la vede.