Diario di un viaggio in Italia (Tessin)/Descrizione degli Uffizi in Firenze
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Dalle due bande delle Gallerie s’entra poi in tredeci stanze delle quale la prima contiene un numero di piccole statue ed anticaglie di bronzo posti insieme in bel ordine sovra doi palchetti. Al mezzo della stanza si vede una bellissima tavola d’un fondo paragone con varie pietre pretiose commesse in forma de fiori, la quale ha costata 50000 scudi, ci hanno lavorati 10 huomini in 20 anni. Poi verso la porta si vede una colonna sommamente vaga d’alabastro Orientale, di 4 braccie d’altezza, tutta dritta, ma con cannellatura girata, sovra la quale vi è posta una piccola bellissima statua di Diana. Poi vi è anche un vaso grande ovale del med:mo Alabastro Orientale; all’intorno erano gli quadri. Nella seconda stanza erano medesimamente circondate de quadri sciolti, le muraglie, questa stanza è fatta da trè anni in qua, vi era un bel gabinetto ed una tavola bellissima di 3 br: di lunghezza e 2 di larghezza d’Alabastro cotonino, il quale se trova tra Napoli e Roma a monte Casino, ed appartiene alli monaci Benedettini, i colori nè sono bianco, giallo, e bruno. La terza stanza consiste nelle Mathemathique. Le cose principale vi sono, due sfere di 3½ braccio di diametro, l’una è terrestre, e l’altra è la Ptolomaica. La tavola tutta di diaspri di Bohemia se stima trentamilla scudi, ed è bellissima.
La quinta stanza è la Tribuna superbissima la quale è Ottangolare, e contiene un raguaglio delle curiosità le più stupende che si possino veder in alcun luogo del mondo, vi è primo nel luogo numerato,
A La bellissima Venere Greca tanto stimata nel mondo, la quale fù altre volte nel giardino di Medicas a Roma.
B. Una altra bella venere vestita ed antica.
C Una Venere più grande anche bellissima, alla quale la testa le braccia e le gambe sono moderne.
D Il Fauno antico anche portato da Roma, e
E Gli Luttatori sommamente stimati,
F Il villano overo rottatore, il quale anche colli luttatori e stato portato via da Roma.
G È una tavola ottangolare, lavorara da 30 Maestri in quindeci anni, ha costata 100000 Sc. Il fondo è paragone, con un dissegno benissima inteso di dijaspri, calcedonij, lapislazuri, corioline, agate, topazzi, rubini e perle. Un’alra simile à questa tavola non si deve trovare in alcun luogo. HIKLMN sono sei statue bellissime di bronzo d’un br:½ incirca d’altezza, fatte da Giov: da Bologna, la prima è Apoline, poi Venere, Eolo, un’altra Venere, Volcano e Giunone. Nelli otto angoli si vedono delle statue piccole di marmo molto vaghe, frà le quale s’ammira il più un fanciullo assettato in atto sommamente leggiadro, e poi l’Amorino dormente. Queste statue nomminate sono poste a basso in terra, e poi disopra nelli angoli sovra il palchetto, chi fa il giro, si godono ne i quattro cantoni otto statue antiche di marmo molto belle, incirca un br: d’altezza. O Sovra questo primo palchetto à mano manca dell'entrata si vedono molte statue, busti, ed altre curiosita de bronzi, agathe etc. al numero sin a 22. Frà le quale vi è un piccolo busto di bronzo antico, del quale il Viso è d'un sol turchino molto grande, e sommamente tenuto in stima, rappresenta il Tiberio. Vi è anche una Venere con un'Amorino di 7 onc: alta di porfijro, molto ben finita.
P. Nei doi mezzi palchetti s'ammira tra 10 altre figurine, il busto di Giove, colla testa di Cristallo di monte, ed il resto d'agatha.
Q. Se ne vedono parimente altre 23 figurine diverse.
R. Sovra questi doi mezzi palchetti sono 11 busti e figurine mesticate.
S. Il quinto palchetto nè contiene 18 al numero. Vi è un busto di singolare bellezza di marmo di Vitellio giovane, vestito de marmi mischii molto ben'intesi.
T. Sono dei piccoli palchetti con otto figurine. Nel settimo segnato V se ne trovano 16, tra le quale vi è una testa considerevole d'un Baccho quasi grande come naturale d'una pietra verde d'Egitto, che pare bronzo, è vestito di un busto d'alabastro Orientale, e la pelle di Tigre è diaspro verde. Vi sono anche due piccole statue di venere bellissime di marmo.
X Gli doi palchetti contengono 9 fig: duoi busti di cristallo di monte ivi sono rarissimi.
Sotto il palchetto T si vede un bassarilievo molto sottile d'avorio, fatto come se dice da M. A. Buonaroti, il soggetto è come fanno discendere N. Signore dalla croce.
Z. Quivi è posto un gabinetto pretiosissimo stimato cinquecento milla Scudi, è ornato di molte gemme e varie pietre pretiose, Il topazzo grande al mezzo, come anche il Balassio (di colore rosso scuro) sono stimati oltra segno. Dentro questo gabinetto se conservano le medaille d'oro. Delle altre ne ha il Grand Duca fin al numero di sessanta milla. Sovra i palchetti sono molti quadri attaccati sovr'il velluto rosso, gli quali sono tutti fatti da più illustri pittori che siano stati al mondo. Dalla banda O sono 7 tutti fatti da Raffaele, come il bellissimo ritratto di Leone Xmo. Un'altro del suo segretario, poi ilS,Giovanni, ed altri quattro quadri della Madonna col Bambino ed altre figure. affetato, co duoi altri ritratti grandi bellissimi di Van Dyck, duoi altri di Rubens l'uno, et l'altro di Parmigiano.
T Una bellissima Venere sovr'il letto (differente da quella del Poggio Imperiale) fatta da Tiziano, con altri otto Ritratti del medesimo.
V. Questi quadri sono di Andrea del Sarto. Nel primo grande sono cinque Santi con una Santa, che disputano la S. Trinità, poi vi sono duoi Ritratti fatti dal med.mo.
X. Si vede un festino depinto dal figlio di P. Veronese. Una Madonna col Bambino del Correggio. Un'altra Madonna col Bambino e la S.ta Caterina di Tiziano.
Oltre queste 8 bande se ne vedono ancora sotto gli palchetti varii piccoli quadri di gran prezzo, come la testa d'una fanciullina molto gratiosa del Correggio; La pesca delle perle dipinta sovra d'un pezzo di lapis lazuli lungo i br. e 3/4 alto dal Tempesta. Una piccola Madonna di Tiziano. Due teste bellissime di Leonardo da Vinci. Un quadro d'uccelli di Mosaico, il quale pare pinto. Gli innocenti di Andrea Mantegni. Il giuditio di M. A. Buonarroti. Il Dio padre con gli Evangelisti di Raffaello in piccolo. Oltra questi ci sono alcuna bellissima miniatura, molto ben imitata appresso doppo gli quadri de varii grandi Maestri.
Dalle due bande KL s'aprono poi duoi Armadii ripieni di cristalli di monte finissimi, guarniti di gemma, rubbini et altre pietre pretiose, commesse nel oro; d'agatha et lapislazuri ce ne sono anche vasi superbissimi e senza prezzo, come vè n'è uno di lapis ovato di 3/8 di br: di lunghezza, e più quasi un terzo d'altezza, che non se puol vedere cosa più superba. Poi vi è un'altro vaso di 14 onc: d'altezza incirca figurata; come
A. tutto di lapislazuli, con ornamenti e la catena ec, qui pende all'intorno tutto d'oro.
E' un vaso di cristallo di monte finissimo, d'altezza di 3/4 di br: Il giro di sopra e abasso col D è tutto ripieno di gemme commesse nell'oro. In questo Armadio vi sono 170 pezzi di cristallo di lapislazuri, agathe, guarnite per una gran parte con oro e gemme. L ce ne sono altri tanti, ove se vede un grandissimo piatto d'oro, con gillochie di lapislazuri, una Colonna di Cristallo con una statua d'oro sopra, vi sono anche molte galanterie d'oro guarnite di pietre.
In questa tribuna se mostra anche un pezzo d'oro di 23 oncie, prodotto tutto puro nella miniera naturalmente senza artificio.
Nella quarta stanza (innanzi scordata) si mostra uno smeraldo grande dentro la sua propria rocca con un picciol cristallo, e si crede che col tempo il cristallo se trasforma in smeraldo, come anche fu mostrato nella Tribuna un grandissimo pezzo di Cristallo con un smeraldo grande dentro, quella prima rocca si vede sostentata in una conchillia aperta da duoi tritoni, benissime lavorati d'argento. Ci erano anche due bellissime figurine lavorate in avorio da un certo Fiammingo, doppo il dissegno di P. Cortona, rappresentante la justitia abbracciata dalla pace, non si poteva vedere cosa più bella; ci era anche una Venere del medesimo. Le quattro muraglie erano revestite da basso ad alto de bellissimi quadri de primi Maestri, come di Rafaello, Leonardo da Vinci, ed Andrea del Sarto et.
Il quadro sbozzato di Leonardo da Vinci doppo il suo Gruppo combattente (del quale tengo il dissegno) ci era à vedere, ma non era ancora che mezzo schizzato. Poi se n'andassimo à vedere
una Sala Grande (stanza sesta) ove se vedevano 133 Ritratti de primi pittori fatti da loro medesimi, gli quali tutti facevano bellissima vista. La Sala è fatta in questo luogho da quattr'anni in quà, il pavimento è commesso de differenti marmi, il soffito al mezzo è dipinto dal Dandini, ci sono tre finestre.
Poi contigua è la settima stanza delli porcellini, ove sono 10 armadi di 7 br: d'altezza, tutti dipinti di colore rosso, e gli palchetti sono dorati in faccia. Sono serrati gli porcellini con certi fili d'ottone intrecciati, e della taffetta di color rosso, altrimenti la stanza è bianca con piccoli ornamenti dorati etc.
Le cinque stanze del armario seguitavano poi, ove se considerano molte armature rarissime, come la simitarra di Annibale, l'armatura antica de i Ianizeri, che passava il naso. Il Calamita. Il Scettro di Carlo V. Imagine della cavalla di 10 ½ br: di lunghezza tutta bianca donata dal Duca di Lorrena, Il vestito delli Indiani di penne rosse intrecciate con molta bizzaria, l'Archebugio d'oro, la balestra piccola per tirar agi velenati, la statua equestre del Rè di Spagna di bronzo, donata d'oro a un primo Consigliere d'Espagna. L'Armatura di Carlo V.to. Con molte armature ornate d'oro e di gemme prese anche in quest'ultima guerra da i Turchi, e donati dall'Imperadore, Rè di Pologna, Duca di Lorrena etc. Poi seguita
La stanza decima terza ove si conserva il Ciborio che si fa per la Capella di S. Lorenzo, il quale haveva col dossale à basso incirca 12 br: d'altezza, è fatto com'un Tempio d'Ordine composito, in cui sono storie del Testamento vecchio, commesse di diaspri, adattate le macchie naturali di essi con grand'arte ale parti delle figure, che pajan dipinte, e particolarmente un cenacolo, al quale la lode data da Professori è grandissima; vi son Colonne alte più d'un braccio otto di cristallo di monte (commessa però al primo terzo d'un anello d'oro) ed otto d'agata negra e bianca di Siena con le basi e Capitelli e legature d'oro, ornata di Rubini, Smeraldi, topazzi ed altro simile gioie di primo lustro. Il fregio d'Amatista, del quale anche è il sodo de piedestalli à basso, ed all'intorno il cenacolo sopradetto. La Cornice e l'Architrave sono di lapislazuri. E finito questo tabernacolo di fuori da tre faccia quasi infin la cupola, la quale dicono sara composta de cristalli di monte. Il paliotto o dossale pur è composto dell'istessa materia, in esso è l'historia della manna con certi rabeschi, uccellami, et altri lavori di finissima commettitura in un campo di calcedonio Orientale.