Descrizione della patria del Friuli/Descriptione de la patria de Friuli/Monasterii che sono in dicta Terra

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Monasterii che sono in dicta Terra.


Chiesia mazor la quale e governata da un bel et religioso capitolo de canonici gli quali sono prebende N.° 26 1 che valeno sottosopra cercha duc. 60 2 al anno e assai bella chiesia ben fornita de apparati et fra le altre sue belle cosse [p. 12 modifica]ge e una archa de marmo istoriata dove e il corpo del beato beltrando3 olim R.mo patriarca de aquilegia.

Sam Pietro Martire dove stano frati predicatori conventuali quivi e una spina4 de la corona del Redemptor nostro Jesu Cristo.

San Francesco dentro dove stano frati minori conventuali quivi e una bella capella et archa e il corpo del beato Odorigo5.

San Francesco de la Vigna dove stano frati menori observanti.

Santa Lucia dove stano frati heremitani conventuali quivi e in una bella archa e capella il corpo de la beata Helena da Udene 6. [p. 13 modifica]

Santa Maria de Gratie dove stanno frati di servi observanti.

Santa chiara dove stanno donne del hordine de san francesco conventuale.

San nicolo dove stanno done 7 de la celina conventuale.

Ge sono etiam 3 hospitali 8 luno deli quali ha de intrada cercha duc. 1000. gli altri veramente sono hospitj.

Note

  1. Prebende n. 26. Vi erano ventisette prebende canonicali, ora non rimangono che dodici.
  2. Assai bella chiesia. Il duomo, di cui qui parla il Sanuto, fu eretto fino dal 1366. Posteriormente a lui, cioè nel secolo XVII, a spese de’ Conti Manin si rinnovò il coro; e la città nel 1746 riformò tutto il rimanente. L’interno del duomo di Udine, nella forma in cui era a’ tempi del Sanuto, vedesi intagliato in foglio reale da Girolamo Porro nel 1596 all’occasione che Francesco Barbaro patriarca di Aquileja tenne il primo Concilio provinciale aquilejese in esso duomo il 20 ottobre di quell’anno.
  3. II corpo del beato beltrando. Sta tuttavia dietro l’altare la tomba del B. Beltrando patriarca di Aquileja; ma a’ tempi del Sanuto vedevansi le cariatidi che la sostenevano, le quali furono posteriormente levate, e stanno oggidì oziose (come dice il conte Maniago a p. 29) nel coro d’inverno de’ canonici. Di questo Beato veggasi la Vita scritta da Mons. Francesco Florio, e impressa per la seconda volta nel 1791 in Bassano, 8.vo.
  4. Una spina. Venerasi anche oggi in San Pietro Martire tale reliquia.
  5. Il corpo del beato Odorigo. L’arca col corpo del B. 0dorico fu trasferita, unitamente ai Francescani, nella chiesa di S.Maria del Carmelo in Borgo di Aquileja; e, come osservava il co. Maniago p. 57, per causa di tale trasporto fu fatta in pezzi, e congegnata alla peggio nel nuovo altare. In quanto alle gesta e agli scritti del B. Odorico leggasi il libro: Elogio storico alle gesta del beato Odorico, ec. Venezia 1761, 4.o fig. (non 1661 come per isbaglio tipografico nel Maniago), autore il padre Giuseppe Venni.
  6. Il corpo de la beata Helena da Udene. Dalla soppressa chiesa di Santa Lucia quel corpo fu trasferito nel duomo. Abbiamo alle stampe: Vita della Beata Elena da Udine scritta in lingua volgar da fra Simone da Roma, tradotta in latino dal p. Daniele Papebrochio, ec. Udine. Pedro, 1760, 4.o
  7. Dove stano done. Non vi stanno più. Erano monache dissolute, più volte punite, e finalmente espulse. Ora la chiesa è convertita in parrocchia.
  8. 3 hospitali. V’erano più di tre ospitali. Non ve n’ha ora che un solo detto il Maggiore, nel quale sono concentrati alcuni altri, ed è ricco di molte migliaia di ducati.