Delle strade ferrate e della loro futura influenza in Europa/Sezione prima
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DELLE
STRADE IN FERRO
E
DELLA LORO FUTURA INFLUENZA
IN EUROPA
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SEZIONE PRIMA
INTRODUZIONE
§ I.
Allorchè l’Europa, uscendo dalle tenebre del medio evo, vedeva crescere e consolidarsi il sistema delle riunioni municipali, e quivi introdursi il proficuo metodo della divisione del lavoro, l’industria guidata da più esperte mani, fomentata dal lusso, e concitata dall’incostanza delle mode, moltiplicava e perfezionava le sue produzioni. L’agricoltura allettata dal maggior consumo delle derrate, estese anch’essa i suoi lavori su più ampj terreni; sorsero allora dal benefico suolo più copiose e più variate produzioni, che porsero all’industria mezzi ragguardevoli e preziosi; l’agricoltura e l’industria con vicendevoli soccorsi furono così l’una all’altra di scala a più alta fortuna.
Ond’è, che le produzioni aumentando in ragione degli utili che i produttori ricevevano per causa di maggior consumazione, venne il bisogno di smerciare nelle altre contrade ciò che soprabbondava ed eccedeva la consumazione interna, e la sagacità del commercio assunse siffatta impresa, la estese in ragione della facilità dei trasporti, ed ebbe un utile ad essa corrispondente.
Allora i Principi che proteggevano le città, onde contrapporne le forze a quelle del feudalismo, e che appresero essere desse il centro della civiltà, l’esca salutare dell’industria, e questa la scaturigine delle ricchezze, cominciarono a blandire le industrie favorendo il commercio, e favorirono il commercio appianandogli le vie ai trasporti. Si apersero strade a norma delle scarse cognizioni di quei tempi; se non che le scienze, che ricomparivano sulla scena dell’universo, tolta una fiaccola dal santuario della verità, guidarono l’uomo per la via dell’utile, che conduce al fonte della prosperità.
Ebbe allora l’Europa una scossa benefica, che vincendo la ruggine della barbarie, mise in rapido moto la ruota della macchina sociale; ed a misura che raddoppiavasi l’operosità dell’industria e nuovi oggetti di piacere e di comodo sorgevano quasi per incanto, il lusso, la voluttà, l’ambizione vollero parteciparne. La ricchezza invigorì le relazioni fra i popoli di diverse nazioni, e le relazioni diedero più robusta vita ai concambj, alla diffusione degli oggetti utili e voluttuosi qua e là inventati; fecero vieppiù conoscere la necessità di migliorare le strade, rendendole più brevi coi rettilineamenti, ed ognor praticabili, fortificandole contro le ingiurie delle stagioni.
Per la qual cosa nacque fra le illuminate nazioni lodevole gara; pari era il fine, pari la prontezza nell’eseguire; la difficoltà dei mezzi non arrestava il sagace amministratore, e la convinzione dell’utilità dello scopo e della necessità di giungere il primo alla meta concitava le menti, ed ognun sa quale potenza sia nell’uomo, che vuole e fortemente vuole.1
Le nazioni, che prime furono ad illuminar coll’esempio, colsero altresì le prime i frutti della loro sagacità. Esse resero tributarie quelle meno di loro operose, obbligandole a vuotare nelle loro mani le proprie dovizie; esse crebbero in popolazione ed in ricchezze, l’una conseguenza dell’altra, e l’una e l’altra origine della forza e della potenza.
L’esempio divenne fecondo, e fu imitato; ma la supremazia commerciale ed industriale rimase sempre alle prime, poiché queste non si arrestarono nella carriera del perfezionamento.
La conoscenza del passato è la scuola dell’avvenire. I risultati delle operazioni stradali mostrarono nella sua pienezza qual grado di prosperità acquisti la nazione in cui si onora il commercio; e siccome lo spirito umano non suole arrestarsi, allorchè il fatto corona le concepute speranze; perciò l’ingegno concitato dalla lusinga dell’utile, trovò nuovi mezzi onde perfezionare il sistema stradale, e da non molti anni si accinge ad un volo straordinario, con cui minaccia di mutare d’aspetto agli affari del vecchio continente, imprimendo nuovo e strano moto al commercio, porgendo nuove materie all’industria, affratellando i popoli più disparati e lontani, confondendone i costumi, e ravvivando il germe di associazione universale posto nel cuor dell’uomo dalla filosofica e misteriosa natura.
Intendo parlare delle strade ferrate, le quali sia che si generalizzino sulla superficie europea, sia che vengano adottate da qualche nazione soltanto, sono per produrre effetti veramente singolari ed importanti nell’economia e nella politica dei popoli.
§ II.
Per formarvi un’esatta idea di questi effetti straordinarj e giganteschi alzatevi e considerate lo stato e la condizione attuale delle varie nazioni, relativamente alla loro economia, alle loro forze fisiche e morali; osservate la natura e la somma delle loro produzioni, ciò di che esse abbondano e ciò di che sono mancanti; studiate i rapporti utili, necessarj, indispensabili che reclamano la loro associazione economica; calcolate la somma delle distanze dalla natura delle comunicazioni; abbracciate infine collo sguardo la superficie d’Europa, e notate le situazioni ed i confini delle distinte nazioni.
Ricca la mente di cognizioni siffatte, sarete capaci di giudicare l’utile od il danno che ha l’età presente dall’attuale sistema delle strade ordinarie, i progressi e le mutazioni che nell’avvenire potrà recare quello delle strade ferrate.
Nel primo caso voi vedrete come le nazioni si adoprino per superarsi, come la generosità di questi sforzi sia coronata da ottimo successo, ma con proporzioni diverse, e con diversi risultati, ai quali contribuisce o la priorità delle azioni, o la situazione favorevole dello stato; e vi è contrario o la natura del clima e del suolo, o gli accidenti della superficie che rendono meno utili le comunicazioni ordinarie.
Vedrete finalmente che in mezzo al prepotente moto che anima i governi ed i popoli, havvi un’azione e reazione continua, una discordanza d’interessi che tende ad armonizzarsi, quale il frastuono di più instrumenti prima di concordarsi. Che se in vece v’immaginerete il secondo caso, vedrete il commercio correre ardimentoso per nuove vie, l’industria nascere rigogliosa in paesi a lei prima non noti, l’una e l’altra recare la ricchezza là dove i popoli tentavano invano snervare il rigore della miseria; brevemente, il nuovo sistema di comunicazione in Europa aver sconvolto la sede della fortuna mutando le azioni degli stati, aver mutate le azioni di essi mutando a caduna nazione i mezzi di esercirle. Gli effetti perciò del sistema delle strade ferrate saranno grandi quanto straordinarj e capaci a dar vita a mille combinazioni singolari, alcune delle quali tenterò dimostrare in queste deboli carte. In esse darò un cenno dell’origine e dello scopo delle strade in ferro: svolgerò gli effetti ch’esse possono produrre nell’economia delle nazioni di Europa; e finalmente parlerò della convenienza e possibilità di adottarle, e dei mezzi più acconci, onde mandarle a compimento.