Della dissimulazione onesta/XXIII. In un giorno solo non bisognerà la dissimulazione
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XXIII.
In un giorno solo non bisognerá la dissimulazione
È tanta la necessitá di usar questo velo, che solamente nell’ultimo giorno ha da mancare. Allora saran finiti gl’interessi umani, i cuori piú manifesti che le fronti, gli animi esposti alla publica notizia, ed i pensieri esaminati di numero e di peso. Non averá che far la dissimulazione tra gli uomini, in qualunque modo si sia, quando Iddio, che oggi est dissimulans peccata hominum, non dissimulerá piú; ma poste le mani al premio ed alla pena, metterá termine all’industria de’ mortali, e que’ sagaci intelletti, che hanno abusato il proprio lume, si accorgeranno come allora non gioverá l’arte del cucir la pelle della volpe dove non arriva quella del leone, che fu consiglio di un re spartano: perché l’onnipotente Leone, facendo ruggir il mondo dagli abissi fin alle stelle, chiamerá tutti; e ciascuno dee saper e dire circumdabor pelle mea, come disse Giob. Quell’aurora porterá un giorno tutt’occupato dalla giustizia, e nel mostrar i conti, non vi sará arte da far vedere il bianco per lo nero. S’udirá il decreto, che sará l’ultimo delle leggi, e dará legge eterna alle stelle ed alle tenebre, al piacer ed alla pena, alla pace ed alla guerra. Sará forz’alla dissimulazione di fuggirsene in tutto, quando la veritá stessa aprirá le finestre del cielo e, con la spada accesa, troncherá il filo d’ogni vano pensiero.