Del monaco cisterciese Don Ermete Bonomi e delle sue opere/Introduzione
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I giornali cittadini del 22-23 dicembre 1894 annunciavano il dono fatto alla Biblioteca Braidense di ben 23 manoscritti dei Monaco Cisterciese Ermete Bonomi compenenti copie di documenti riguardantt in gran parte l'antica Abbazia di Chiaravalle. 1
Autore del dono è il sig. ing. cav. Luigi Cereda, non senza i buoni ufficii del sig.Carli dott. Redaelli Segretario Municipale - Il Chiariss. sig Prefetto della Braidense cav. dottore Emidio Martini, ebbe la gentilezza di richiamare la mia attenzione sull’ annuncio, che a me, punto assiduo lettore dei fogli quotidiani poteva benissimo sfuggire od arrivare sol troppo in ritardo. E per me occupato nella ricerca dei documenti che riguardano gli antichi ordinamenti ecclesiastici milanesi, si può imaginare quanto quella gentilezza dovette tornare gradita e preziosa. L’ ingente numero dei volumi e il nome di Chiaravalle, questo vero cimelio di religione e d' arte che abbella ancora i dintorni di Milano, erano già ottimi augurii.
Chi per poco conosce i nostri storiografi sa troppo bene, quanto spesso essi attingano alle carte dell’ archivio Chiaravailese ; e il meno che poteva aspettarsi in tanti volumi, era di trovarvi la tra- scrizione dell’ intero archivio o qualcosa di somigliante.
L’ esame mi scopri e più e meglio : questo e qualche altra notizia che mi trovavo già alla mano per ricerche già fatte , con quelle che vi aggiunsero le ricerche , alle quali quell'esame mi venne invogliando e quasi obbligando , è quanto qui presento ai lettori dell’ Archivio. Il titolo che ho posto in fronte al mio lavoro , dice abbastanza chiaro com’ esso vuol dividersi in due parti, o paragrafi. Dirò subito che uno dei volumi suddetti, quello che ora porta il numero 15 e che chiamerò Miscellanea Chiaravallese, fa da se, e contiene, miste a non poche altre cose, interessanti notizie sull’ abbazia omonima , che mi furono occasione a trovarne dì anche interessanti. Dirò ancora che ai rimanenti 22 volumi braidensi devonsi aggiungere due somigliantissimi volumi esistenti nell’Archivio Vescovile di Lodi. Sono così 24 volumi di trascrizioni diplomatiche di un enorme numero di documenti, molti dei quali assai antichi.
Lavoro colossale, se si pensa che quei volumi sono tutti d una sol mano , quella del Bonomi stesso ; nè per questo solo , come vedremo, degnissimo di considerazione e atto a destare la nostra curiosità sull’ autore. La curiosità è acuita dalle notizie che l' Au- tore ne dà di se sparse nell' opera sua , e alle quali ho potuto aggiungerne qualche altra. Se il mio modestissimo lavoro otterrà anche solo di richiamare un poco più d’ attenzione e di onore sopra un uomo che tanto se n'è merito ed invoglierà qualcuno a studiare più largamente l'opera sua ed a metterla in più degna luce, non crederò d'aver fatto opera inutile L' altra cosa devo dir subito ed è che , se al chiariss. sig. re Prefetto della Braidense sono debitore della stessa prima ispirazione e di costanti agevolezze al presente lavoro, devo pure utilissime indicazioni al sig. dott. Carlo Redaelli ed al sig. Emilio Motta e largo contributo di intelligente e operosa pazienza ai signor; Sotto-archivisti del locale Archivio di Stato, deputati al Fondo di Religione.
- ↑ Vedi ad es. La Lega Lombarda 22 - 25 dicembre.L'annuncio veniva poi ripetuto nel Bollettino delle opere italiane e straniere entrate nella biblioteca(Braidense) nei mesi di dicembre-gennaio 1894-95. Ai volumi Bonomi fu data la signatura AE XV. 15-37;misurano cent. 19 x 25 circ, e sono legati in semplice cartone, tranne quello che ora porta il num. 17 che èlegato in pelle, e quello che porta il num. 15 che misura cent 23X52 ed è legato in pergamena.