Del coraggio nelle malattie/XVII.

XVII.

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Lo scorbuto dà un esempio dei più parlanti del valore del coraggio. Si vede universalmente, che una persona scorata ed avvilita (massime tra villici, ne’ quali troppo facilemente intervennero prima l’altre cause predisponenti a cotali infermità) ci è più soggetta: e si vede ancora che que’ che ne sono di già attaccati, peggiorano sempre di più quanto più sono restii a ricomporre lo spirito abbiosciato ed imbelle, e a riassumere il brio e ’l coraggio. Offmanno, Eugaleno, Willis, [p. 77 modifica]Lind, e gli altri celeberrimi Scrittori di questo morbo, hanno tutti fatto una simile considerazione; e gli Storici de’ viaggi ci fanno osservare, che ove regna il merore e il discoraggiamento, regna e innasprisce lo scorbuto; ed ove o il caso, o la volontà sovrana o medica hanno introdotto i semi e i moventi del viver geniale, non vi esiste cotal malanno.

Per me siami lecito citare i casi da me osservati, che senza essere enfatico dico essere numerosissimi, perchè tali e tanti appunto sono gli scorbutici che vengono a far capo nello Spedale, cui servo. Non ho per essi altro rimedio che quello del buon cibo, del buon letto, e sopra tutto di un’aria d’oggetti rallegranti e confortativi. L’esperienza iterata e reiterata mi ha convinto della virtù di questo metodo, nè so cangiarlo. I casi inoltrati a grado non suscettibile del buon governo e delle parole, e per [p. 78 modifica]conseguenza mal terminati, non sono quelli che escludano il concetto a siffatto metodo: mentre pur troppo ne lo autenticano ed approvano que’ casi che all’opposto ne sono sucettibili.

Non è possibile il riferire ad una ad una tali mie osservazioni: basta in generale che sappiasi che la anzidetta mutata maniera del vivere mi contribuisce assaissimo a ricuperare lo scorbuto, ma che pure è insufficiente, io asserirei, se non vi concorre la pieghevole indole dell’infermo a rivestirsi d’ilarità e di fidanza, e dell’altre proprietà del coraggio; nel che gran parte ne ha il Professor medicante non solo coll’usar del suo zelo in richiamare i compensi dietetici all’uopo opportuni, ma ancora coll’imprendere que’ lusinghieri discorsi, che sono atti a disacerbare le meste apprensioni, e ad instillare i piacevoli sentimenti.