De profundis clamavi ad te/Dedica

Dedica

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De profundis clamavi ad te De profundis clamavi ad te


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A donna OLGA DE LICHNIZKI


Amica,


Questo libro è un grido.
Un grido che sorge dal profondo.
Un grido che, come il vento, le più alte cime più percuote.


Molte volte, nella vostra sala in Firenze – tutta una sinfonia in minore di ori e di [p. 4 modifica]biancori – in comunione di musica, con Gian Falco e Giuliano il Sofista, molte volte abbiamo insieme sentito sortire dal profondo di noi questo libro che è un grido.

Non ci liberava il grido nè dal Dolore di Beethoven, nè dall’Angoscia di Schumann, nè dal Languore di Chopin, nè dalla Ricerca di Wagner.

Ma pareva indicarci una via, una via che, come tutte le vie, conduceva a Roma.


Opus consummavi, o amica.

Giuseppe Vannicola.