<dc:title> Dal suo infinito Amor sospinto Dio </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Leonora della Genga</dc:creator><dc:date>XIV secolo</dc:date><dc:subject>sonetti</dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation></dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Dal_suo_infinito_Amor_sospinto_Dio&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20200402143054</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Dal_suo_infinito_Amor_sospinto_Dio&oldid=-20200402143054
Dal suo infinito Amor sospinto Dio Leonora della GengaXIV secolo
Dal suo infinito Amor sospinto Dio
Volse crear nel sesto giorno l’huomo;
E lo degnò di tal favor, che l’huomo 4Fece ritratto ver del sommo Dio.
Perfido ingrato al suo fattore, e Dio
L’offese sì, sì lo sprezzò quest’huomo,
Che perder merito sembianza d’huomo, 8E perder la sembianza anche di Dio.
Ma per dar la natia sua forma a l’huomo
Sparse il suo sangue sù la Croce Dio, 11Perche fosse color da pinger l’huomo.
O mirabile Amor del nostro Dio,
Che per poter morir, già si fece huomo, 14Accioche l’huom si trasformasse in Dio.