Dal ciel discese, e col mortal suo, poi
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(Per Dante Alighieri)
D
AL ciel discese, c col mortal suo, poiChe visto ebbe l’inferno giusto e ’l pio,
Ritornò vivo a contemplare Dio,
4Per dar di tutto il vero lume a noi:
Lucente stella, che co’ raggi suoi
Fe’ chiaro, a torto, el nido ove nacqu’ io;
Nè sare’ ’l premio tutto ’l mondo rio:
8Tu sol, che la creasti, esser quel puoi.
Di Dante dico, che mal conosciute
Fur l’opre sue da quel popolo ingrato,
11Che solo a’ giusti manca di salute.
Fuss’io pur lui! c’a tal fortuna nato,
Per l’aspro esilio suo, con la virtute,
14Dare’ del mondo il più felice stato.