D.L. 25 luglio 2018, n. 91 - Conversione in legge: testo approvato
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SENATO DELLA REPUBBLICA
Attesto che il Senato della Repubblica, il 20 settembre 2018, ha approvato il seguente disegno di legge d’iniziativa del Governo, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative
Art. 1.
1. Il decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge. 2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
IL PRESIDENTE
717-B - XVIII
ALLEGATO
MODIFICAZIONI APPORTATE IN SEDE DI CONVERSIONE AL DECRETO-LEGGE 25 LUGLIO 2018, N. 91
All’articolo 1:
al comma 2 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «In occasione delle elezioni del 31 ottobre 2018, di cui al primo periodo del presente comma, in deroga a quanto previsto dall’articolo 1, comma 60, della legge 7 aprile 2014, n. 56, sono eleggibili a presidente della provincia i sindaci della provincia, il cui mandato scada non prima di dodici mesi dalla data di svolgimento delle elezioni.»;
dopo il comma 2 sono aggiunti i seguenti:
«2-bis. All’articolo 1, comma 1120, lettera a), della legge 27 dicembre 2017, n. 205, le parole: “31 dicembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2019”.
2-ter. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto è istituito, presso la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, un tavolo tecnico-politico per la redazione di linee guida finalizzate all’avvio di un percorso di revisione organica della disciplina in materia di ordinamento delle province e delle città metropolitane, al superamento dell’obbligo di gestione associata delle funzioni e alla semplificazione degli oneri amministrativi e contabili a carico dei comuni, soprattutto di piccole dimensioni.
2-quater. Nelle more della complessiva riforma delle procedure di risanamento contemplate dal titolo VIII della parte seconda del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, qualora sia stato presentato o approvato, alla data del 30 novembre 2018, un piano di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’articolo 243-bis del medesimo testo unico, rimodulato o riformulato ai sensi dei commi 5 e 5-bis del medesimo articolo 243-bis e dell’articolo 1, comma 714, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, la verifica di cui al comma 7 dell’articolo 243-quater del predetto testo unico di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000 sul raggiungimento degli obiettivi intermedi è effettuata all’esito dell’approvazione del rendiconto dell’esercizio 2018 e comunque non oltre il termine di cui all’articolo 227, comma 2, del citato testo unico. Ai soli fini istruttori, rimane fermo l’obbligo dell’organo di revisione di provvedere alla trasmissione della relazione di cui al comma 6 del citato articolo 243-quater nei termini e con le modalità ivi previsti. Il mancato adeguamento dei tempi di pagamento dei debiti commerciali di cui alla normativa vigente non costituisce motivo per il diniego delle riformulazioni o rimodulazioni di cui al citato articolo 243-bis, fermo restando il rispetto dei termini di pagamento oggetto di accordo con i creditori di cui al piano riformulato o rimodulato. 2-quinquies. Non si applicano le norme vigenti in contrasto con quanto disposto al comma 2-quater. 2-sexies. Le sanzioni di cui all’articolo 1, comma 475, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, relative al mancato rispetto per l’anno 2017 del saldo non negativo di cui al comma 466 del medesimo articolo 1, non trovano applicazione nei confronti delle province e delle città metropolitane delle regioni a statuto ordinario, della Regione siciliana e della Sardegna».
Dopo l’articolo 1 è inserito il seguente:
«Art. 1-bis. – (Proroga di termini in materia di spazi finanziari degli enti locali). – 1. Nell’anno 2018, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono rendere disponibili ulteriori spazi finanziari per gli enti locali del proprio territorio ai sensi dell’articolo 2, comma 8, del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 febbraio 2017, n. 21, nell’ambito delle intese regionali di cui all’articolo 10 della legge 24 dicembre 2012, n. 243.
A tal fine, per il corrente anno, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano comunicano, entro il 30 settembre 2018, agli enti locali interessati i saldi obiettivo rideterminati e al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, attraverso il sistema web dedicato al pareggio di bilancio, con riferimento a ciascun ente locale e alla stessa regione o provincia autonoma, gli elementi informativi occorrenti per la verifica del mantenimento del rispetto del saldo di cui all’articolo 9, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 243».
All’articolo 2:
il comma 3 è sostituito dal seguente: «3. All’articolo 10 del decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 14, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, le parole: “31 dicembre 2016” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2021”; conseguentemente, il termine di cui al comma 13 del medesimo articolo 10 del decreto legislativo n. 14 del 2014, limitatamente alla sezione distaccata di Ischia, è prorogato al 1° gennaio 2022;
b) al comma 2, le parole: “31 dicembre 2016” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2021”; conseguentemente, il termine di cui al comma 13 del medesimo articolo 10 del decreto legislativo n. 14 del 2014, limitatamente alla sezione distaccata di Lipari, è prorogato al 1° gennaio 2022;
c) al comma 3, le parole: “31 dicembre 2016” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2021”; conseguentemente, il termine di cui al comma 13 del medesimo articolo 10 del decreto legislativo n. 14 del 2014, limitatamente alla sezione distaccata di Portoferraio, è prorogato al 1° gennaio 2022»;
dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti: «3-bis. Dall’attuazione del comma 3 non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. 3-ter. All’articolo 19, comma 1, della legge 16 febbraio 1913, n. 89, le parole: “entro il 28 febbraio di ciascun anno” sono sostituite dalle seguenti: “entro il 26 febbraio di ciascun anno”. 3-quater. All’articolo 49, comma 1, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, la parola: “cinque” è sostituita dalla seguente: “sette”».
All’articolo 3:
dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti: «1-bis. All’articolo 1 della legge 4 agosto 2017, n. 124, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 59, le parole: “a decorrere dal 1° luglio 2019” sono sostituite dalle seguenti: “a decorrere dal 1° luglio 2020”;
b) al comma 60, le parole: “a decorrere dal 1° luglio 2019” sono sostituite dalle seguenti: “a decorrere dal 1° luglio 2020”. 1-ter. Per gli impianti geotermoelettrici che rispettano i requisiti di cui all’articolo 1, comma 3-bis, del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, ivi inclusi gli impianti autorizzati dalle regioni o dalle province delegate che rispettano i medesimi requisiti, e per gli impianti solari termodinamici, inseriti in posizione utile nelle graduatorie pubblicate dal Gestore dei servizi energetici GSE Spa, a seguito delle procedure di registro di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 23 giugno 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 29 giugno 2016, il termine per l’entrata in esercizio di cui all’articolo 11, comma 1, del medesimo decreto ministeriale 23 giugno 2016 è prorogato di ventiquattro mesi. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica»; alla rubrica sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, di vendita di energia elettrica e gas naturale e di energia».
All’articolo 4:
dopo il comma 1 è inserito il seguente: «1-bis. All’articolo 1, comma 1078, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, le parole: “31 marzo” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno”»;
dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:
«3-bis. All’articolo 27, comma 2, lettera d), secondo periodo, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, le parole: “alla medesima data” sono sostituite dalle seguenti: “entro il 2 dicembre 2018 dell’avviso”.
3-ter. All’articolo 39, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, le parole: “per il quadriennio 2017-2020” sono sostituite dalle seguenti: “per l’anno 2017” e le parole: “di ciascun anno” sono soppresse. 3-quater. Nelle more dell’interlocuzione con la Commissione europea in ordine al modulo organizzativo per l’affidamento della concessione dell’infrastruttura autostradale A22 Brennero-Modena, all’articolo 13-bis del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 3, le parole: “entro il 15 novembre di ciascun anno” sono sostituite dalle seguenti: “entro il 15 dicembre di ciascun anno”; b) al comma 4, le parole: “entro il 30 settembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “entro il 30 novembre 2018”».
Dopo l’articolo 4 è inserito il seguente:
«Art. 4-bis. - (Proroga di termini in materia di emittenti radiotelevisive locali). – 1. All’articolo 4, comma 2, ultimo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 2017, n. 146, recante il regolamento, da intendersi qui integralmente riportato, concernente i criteri di riparto tra i soggetti beneficiari e le procedure di erogazione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione in favore delle emittenti televisive e radiofoniche locali, in attuazione degli obiettivi di pubblico interesse di cui all’articolo 1, comma 163, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, per l’assegnazione delle risorse del Fondo di cui all’articolo 1, comma 160, lettera b), della citata legge n. 208 del 2015, e successive modificazioni, destinate alle emittenti radiofoniche e televisive locali, al fine di estendere il regime transitorio anche all’anno 2019, dopo le parole: “alla data di presentazione della domanda” sono aggiunte le seguenti: “, mentre per le domande inerenti all’anno 2019 si prende in considerazione il numero medio di dipendenti occupati nell’esercizio precedente, fermo restando che il presente requisito dovrà essere posseduto anche all’atto della presentazione della domanda”».
All’articolo 5:
dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
«1-bis. All’articolo 1, comma 155, quinto periodo, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, le parole: “entro il 30 settembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “entro il 15 novembre 2018”»; alla rubrica, le parole: «in materia di politiche sociali» sono sostituite dalle seguenti: «in materia di lavoro e di politiche sociali».
All’articolo 6:
al comma 1, dopo le parole: «è prorogato» sono inserite le seguenti: «, per le procedure pendenti alla data di entrata in vigore del presente decreto,»;
dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:
«3-bis. All’articolo 4, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19, le parole: “al 31 dicembre 2017” sono sostituite dalle seguenti: “al 31 dicembre 2018”. 3-ter. All’articolo 4, comma 2-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19, le parole: “al 31 dicembre 2017” sono sostituite dalle seguenti: “al 31 dicembre 2018”.
3-quater. L’applicazione della disposizione di cui all’articolo 5, comma 1, secondo periodo, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, è prorogata all’anno scolastico 2018/2019 e al calendario dei servizi educativi per l’infanzia e dei corsi per i centri di formazione professionale regionale 2018/2019; in caso di presentazione della dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie deve essere presentata entro il 10 marzo 2019.
3-quinquies. All’articolo 20-bis, comma 4, del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 aprile 2017, n. 45, le parole: “Entro il 31 agosto 2018” sono sostituite dalle seguenti: “Entro il 31 dicembre 2018”.
3-sexies. Le risorse stanziate per la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, istituita dall’articolo 1, comma 121, della legge 13 luglio 2015, n. 107, relative all’anno scolastico 2016/2017, possono essere utilizzate entro il 31 dicembre 2018.
3-septies. Il termine di entrata in vigore dell’articolo 13, comma 2, lettera b), e dell’articolo 14, comma 3, sesto periodo, limitatamente al sostenimento della prova a carattere nazionale predisposta dall’INVALSI, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, è differito dal 1o settembre 2018 al 1o settembre 2019.
3-octies. Nelle more della revisione della disciplina dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, il termine di entrata in vigore dell’articolo 13, comma 2, lettera c), nonché dell’articolo 14, comma 3, sesto periodo, limitatamente alle attività assimilabili all’alternanza scuola-lavoro, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, è differito dal 1o settembre 2018 al 1o settembre 2019».
All’articolo 8: al comma 1, le parole: «1° dicembre 2018» sono sostituite dalle seguenti: «1° gennaio 2019»; al comma 2, le parole: «1° dicembre 2018» sono sostituite dalle seguenti: «1° gennaio 2019»; dopo il comma 4 sono aggiunti i seguenti: «4-bis. I termini per il pagamento delle somme dovute ai sensi dei commi 1 e 1-bis dell’articolo 62-quater del testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, sono sospesi fino al 18 dicembre 2018.
4-ter. All’articolo 1, comma 590, ultimo periodo, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, le parole: “31 dicembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2019”».
Dopo l’articolo 8 è inserito il seguente:
«Art. 8-bis. - (Modifica al decreto legislativo 10 febbraio 2017, n. 29). – 1. All’articolo 6 del decreto legislativo 10 febbraio 2017, n. 29, dopo il comma 3 è inserito il seguente: “3-bis. Per i produttori artigianali che già operano è prevista la riapertura dei termini di cui al comma 3 per un periodo di centoventi giorni a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione”».
All’articolo 9: dopo il comma 1 è inserito il seguente: «1-bis. La proroga di cui al comma 1 si applica anche ai contribuenti per i quali i termini di comunicazione dei dati siano scaduti precedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto»; il comma 2 è sostituito dal seguente:
«2. All’articolo 1, comma 436-bis, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) alla lettera c), le parole: “75 per cento” sono sostituite dalle seguenti: “50 per cento”;
b) alla lettera d), le parole: “100 per cento” sono sostituite dalle seguenti: “75 per cento”;
c) dopo la lettera d) è aggiunta la seguente: “d-bis) a decorrere dall’anno 2021, in misura pari al 100 per cento dell’importo della riduzione non applicata”»;
dopo il comma 2 sono aggiunti i seguenti:
«2-bis. All’articolo 8, comma 4, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al primo periodo, le parole: “31 dicembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2019”; b) al secondo periodo, le parole: “31 luglio 2019” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2019”. 2-ter. All’articolo 18-bis del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, alinea, le parole: “e 2017/2018” sono sostituite dalle seguenti: “, 2017/2018 e 2018/2019”;
b) al comma 1, lettera a), le parole: “e 2017/2018” sono sostituite dalle seguenti: “, 2017/2018 e 2018/2019”;
c) al comma 2, le parole: “ed euro 5 milioni nell’anno 2018” sono sostituite dalle seguenti: “, euro 8 milioni nell’anno 2018 ed euro 4,5 milioni nell’anno 2019”;
d) al comma 5, alinea, le parole: “ed euro 5 milioni nell’anno 2018” sono sostituite dalle seguenti: “, euro 8 milioni nell’anno 2018 ed euro 4,5 milioni nell’anno 2019”;
e) al comma 5, dopo la lettera b) sono aggiunte le seguenti: “b-bis) quanto a euro 3 milioni nel 2018 ed euro 3,6 milioni nel 2019, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015, n. 107; b-ter) quanto a euro 900.000 nell’anno 2019, mediante corrispondente riduzione del Fondo di funzionamento di cui all’articolo 1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006, n. 296”;
f) dopo il comma 5 è inserito il seguente: “5-bis. Il Fondo di funzionamento di cui all’articolo 1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è incrementato di euro 600.000 nell’anno 2018. A tale incremento si dà copertura mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015, n. 107”;
g) la rubrica è sostituita dalla seguente: “Misure urgenti per lo svolgimento degli anni scolastici 2016/2017, 2017/2018 e 2018/2019”.
2-quater. Le disposizioni di cui all’articolo 18-bis del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, come modificate dal comma 2-ter, si applicano anche ai comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno, colpiti dall’evento sismico del 21 agosto 2017. 2-quinquies. All’articolo 2-bis, comma 24, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172, le parole: “1° gennaio 2019” sono sostituite dalle seguenti: “1° gennaio 2020”. 2-sexies. Le proroghe dei termini di scadenza previsti dalle disposizioni di cui all’articolo 2-bis, comma 24, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172, si applicano anche ai comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio in ragione degli eventi sismici verificatisi il 21 agosto 2017. 2-septies. All’articolo 20-bis, comma 1, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, le parole: “e di 13 milioni di euro per l’anno 2018” sono sostituite dalle seguenti: “, di 13 milioni di euro per l’anno 2018 e di 5 milioni di euro per l’anno 2019”. 2-octies. All’onere di cui al comma 2-septies, pari a 5 milioni di euro per l’anno 2019, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307».
Dopo l’articolo 9 sono inseriti i seguenti:
«Art. 9-bis. - (Proroghe di termini in materia di strutture turisticoricettive). – 1. Limitatamente ai rifugi alpini, il termine di cui all’articolo 38, comma 2, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, è prorogato al 31 dicembre 2019. Art. 9-ter. - (Modifiche all’articolo 8-bis del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, in materia di interventi edilizi eseguiti per immediate esigenze abitative a seguito di eventi sismici).
– 1. All’articolo 8-bis del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, secondo periodo, le parole: “in sostituzione, temporanea o parziale” sono sostituite dalle seguenti: “in sostituzione temporanea, anche se parziale”;
b) al comma 2: 1) dopo le parole: “dell’edificio distrutto o danneggiato” sono inserite le seguenti: “ovvero dall’assegnazione di altra soluzione abitativa da parte dell’autorità competente”; 2) dopo le parole: “decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42” sono aggiunte le seguenti: “, le sanzioni di cui all’articolo 44 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, nonché le sanzioni previste per violazione di ogni altra disposizione in materia edilizia o paesaggistica”;
c) al comma 3: 1) le parole: “e le misure di sequestro preventivo” sono sop presse;
2) è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Per i lavori e le opere che rispettino le condizioni di cui al comma 1, sono revocati, a norma delle pertinenti disposizioni del codice di procedura penale, i provvedimenti di sequestro, probatorio o preventivo, adottati sino alla data del 25 luglio 2018 per violazione della disciplina edilizia o paesaggistica”. Art. 9-quater. - (Estensione delle misure di sostegno al reddito dei lavoratori). – 1. Per l’anno 2018, le risorse finanziarie di cui all’articolo 44, comma 11-bis, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148, come ripartite tra le regioni con i decreti del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, n. 1 del 12 dicembre 2016 e n. 12 del 5 aprile 2017, possono essere destinate dalle regioni interessate, per le medesime finalità, nei limiti della parte non utilizzata, anche a favore delle imprese e dei lavoratori che operino nelle aree interessate dagli accordi di programma per la reindustrializzazione delle aree di crisi, stipulati ai sensi dell’articolo 2 della legge 23 luglio 2009, n. 99». All’articolo 10, dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
«1-bis. Al fine di assicurare il pieno perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche in relazione all’organizzazione del Gran Premio d’Italia di Formula 1 presso l’autodromo di Monza, sono fissati al 31 dicembre 2018 i termini entro cui l’Automobile Club d’Italia (ACI) e gli Automobile Club ad esso federati, in quanto enti pubblici a base associativa non gravanti sulla finanza pubblica ai sensi dell’articolo 2, comma 2-bis, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, si adeguano con propri regolamenti ai princìpi generali desumibili dal testo unico di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, in materia di società a partecipazione pubblica, sulla base delle rispettive specificità e secondo criteri di razionalizzazione e contenimento della spesa». All’articolo 11, dopo il comma 1 è inserito il seguente:
«1-bis. All’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1106, dopo le parole: “con sentenza del giudice” sono inserite le seguenti: “, con pronuncia dell’Arbitro per le controversie finanziarie (ACF)”; b) al comma 1107:
1) le parole: “entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge” sono sostituite dalle seguenti: “entro il 31 gennaio 2019”;
2) sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: “Nelle more dell’adozione del decreto di cui al presente comma, i risparmiatori di cui al comma 1106 già destinatari di pronuncia favorevole adottata dall’ACF nonché i risparmiatori di cui al medesimo comma 1106, i cui ricorsi, già presentati, saranno decisi con pronuncia favorevole entro il 30 novembre 2018 dall’ACF, possono avanzare istanza alla CONSOB, secondo modalità dalla stessa stabilite entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione e pubblicate nel sito internet istituzionale della medesima Autorità, al fine di ottenere tempestivamente l’erogazione, nella misura del 30 per cento e con il limite massimo di 100.000 euro, dell’importo liquidato. A tale fine il fondo di cui all’articolo 32ter.1 del testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, la cui finalità, nel limite di 25 milioni di euro, è estesa anche alle esigenze di cui al presente comma, è integrato dell’importo di 25 milioni di euro per l’anno 2018. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui al comma 1106 del presente articolo”».
Dopo l’articolo 11 sono inseriti i seguenti: «Art. 11-bis. - (Proroga di termini in materia di sospensione della quota capitale dei mutui e dei finanziamenti).
– 1. All’articolo 1, comma 246, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, sono apportate le seguenti modificazioni: a) le parole: “dalla data di entrata in vigore della presente legge” sono sostituite dalle seguenti: “a decorrere dal 1° ottobre 2018”; b) le parole: “dal 2015 al 2017” sono sostituite dalle seguenti: “dal 2018 al 2020”.
Art. 11-ter. - (Proroga di termini in materia di iscrizione nel registro delle imprese e nel REA dei soggetti esercitanti le attività di agente e rappresentante di commercio). – 1. I termini per l’iscrizione e l’aggiornamento della propria posizione nel registro delle imprese e nel repertorio delle notizie economiche ed amministrative (REA), di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 26 ottobre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 10 del 13 gennaio 2012, sono riaperti a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente articolo e sino alla data del 31 dicembre 2018.
Art. 11-quater. - (Proroga della partecipazione italiana a banche e fondi multilaterali). – 1. Nell’ambito del rifinanziamento delle partecipazioni agli aumenti di capitale nelle Banche Multilaterali di Sviluppo di cui all’articolo 7, comma 3, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, è prorogata per tutto il 2018 la partecipazione italiana all’aumento di capitale della Banca Africana di Sviluppo al fine di consentire la conclusione del sesto aumento generale di capitale. All’onere derivante dal presente articolo, pari a euro 9.181.453, si provvede a valere sulle risorse di cui all’articolo 4, comma 1, della legge 22 giugno 2016, n. 110».
All’articolo 13: al comma 1 sono premessi i seguenti: «01. All’articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, dopo l’ultimo periodo sono aggiunti i seguenti: “Fermo restando che i decreti di cui al periodo precedente, nella parte in cui individuano interventi rientranti nelle materie di competenza regionale o delle province autonome, e limitatamente agli stessi, sono adottati previa intesa con gli enti territoriali interessati, ovvero in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, per gli interventi rientranti nelle suddette materie individuati con i decreti adottati anteriormente alla data del 18 aprile 2018 l’intesa può essere raggiunta anche successivamente all’adozione degli stessi decreti. Restano in ogni caso fermi i procedimenti di spesa in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto nei termini indicati dalla sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 13 aprile 2018”. 02. L’efficacia delle convenzioni concluse sulla base di quanto disposto ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno 2017, nonché delle delibere del CIPE n. 2 del 3 marzo 2017 e n. 72 del 7 agosto 2017, adottate ai sensi dell’articolo 1, comma 141, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, è differita all’anno 2020. Conseguentemente, le amministrazioni competenti provvedono, ferma rimanendo la dotazione complessiva loro assegnata, a rimodulare i relativi impegni di spesa e i connessi pagamenti a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione. 03. Gli effetti positivi sul fabbisogno e sull’indebitamento netto derivanti dal comma 02, quantificati in 140 milioni di euro per l’anno 2018, 320 milioni di euro per l’anno 2019, 350 milioni di euro per l’anno 2020 e 220 milioni di euro per l’anno 2021, sono destinati al fondo di cui al comma 04. 04. Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è istituito, con una dotazione, in termini di sola cassa, pari a 140 milioni di euro per l’anno 2018, a 320 milioni di euro per l’anno 2019, a 350 milioni di euro per l’anno 2020 e a 220 milioni di euro per l’anno 2021, un apposito fondo da utilizzare per favorire gli investimenti delle città metropolitane, delle province e dei comuni da realizzare attraverso l’utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti»;
il comma 1 è sostituito dal seguente: «1. All’articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al penultimo periodo, le parole: “secondo, terzo e quarto periodo del” sono soppresse; b) all’ultimo periodo, le parole da: “sono da adottare” fino alla fine del periodo sono sostituite dalle seguenti: “sono adottati entro il 31 ottobre 2018”»;
dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti: «1-bis. All’articolo 1 della legge 11 dicembre 2016, n. 232, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il comma 495-bis è inserito il seguente: “495-ter. Per gli anni 2018 e 2019, gli spazi finanziari di cui al comma 495 sono ripartiti tra le regioni a statuto ordinario sulla base, rispettivamente, delle tabelle 1 e 2 di seguito riportate. Gli spazi finanziari di cui alla tabella 1 sono utilizzati dalle regioni per effettuare nuovi investimenti in ciascuno degli anni dal 2018 al 2022, e gli spazi finanziari di cui alla tabella 2 sono utilizzati dalle regioni per effettuare nuovi investimenti per ciascuno degli anni dal 2019 al 2023. A tal fine, entro il 31 ottobre 2018 e il 31 luglio 2019, le medesime regioni adottano gli atti finalizzati all’impiego delle risorse, assicurando almeno l’esigibilità degli impegni nel medesimo anno di riferimento per la quota di competenza di ciascuna regione, come indicata per ciascun anno nelle tabelle 1 e 2 di seguito riportate. L’utilizzo degli spazi finanziari di cui alla tabella 2 è disposto dal bilancio di previsione 2019-2021 attraverso l’iscrizione di stanziamenti di spesa riguardanti gli investimenti finanziati dal risultato di amministrazione presunto o dal ricorso al debito, in misura almeno corrispondente agli importi indicati nella tabella 2. Gli stanziamenti riguardanti le spese di investimento iscritti nel bilancio di previsione 2019-2021 relativamente all’esercizio 2019 risultano incrementati rispetto alle previsioni definitive del bilancio di previsione 2018-2020 riguardanti il medesimo esercizio in misura almeno corrispondente agli importi indicati nella tabella 2. Fatto salvo quanto previsto al precedente periodo, gli investimenti che le singole regioni sono chiamate a realizzare, secondo quanto stabilito nei periodi precedenti, sono considerati nuovi se effettuati a seguito di una variazione del bilancio di previsione che incrementa gli stanziamenti riguardanti gli investimenti diretti e indiretti per la quota di rispettiva competenza, come indicata nelle tabelle di seguito riportate, e se verificati attraverso il sistema di monitoraggio opere pubbliche della Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP MOP) ai sensi del decreto legislativo 20 dicembre 2011, n. 229. A tal fine le regioni provvedono alla trasmissione delle informazioni riguardanti i propri investimenti diretti effettuati a valere sugli spazi assegnati e assumono le iniziative necessarie affinché le pubbliche amministrazioni beneficiarie dei propri contributi erogati a valere sugli spazi finanziari effettuino la trasmissione delle informazioni riguardanti gli investimenti realizzati con tali risorse. Le regioni certificano l’avvenuta realizzazione degli investimenti di cui alle tabelle 1 e 2 di seguito riportate entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento, mediante apposita comunicazione al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. In caso di mancata o parziale realizzazione degli investimenti, si applicano le sanzioni di cui al comma 475.
Tabella 1 Regioni Riparto spazi finanziari 2018 Profilo investimenti 2018 2019 2020 2021 2022 Abruzzo 15.959.000 5.585.650 4.372.766 4.149.340 1.691.654 159.590 Basilicata 8.000.000 2.800.000 2.192.000 2.080.000 848.000 80.000 Calabria 22.509.000 7.878.150 6.167.466 5.852.340 2.385.954 225.090 Campania 53.185.000 18.614.750 14.572.690 13.828.100 5.637.610 531.850 Emilia-Romagna 42.925.000 15.023.750 11.761.450 11.160.500 4.550.050 429.250 Lazio 59.055.000 20.669.250 16.181.070 15.354.300 6.259.830 590.550 Liguria 15.647.000 5.476.450 4.284.278 4.068.220 1.658.582 156.470 Lombardia 88.219.000 30.876.650 24.172.006 22.936.940 9.351.214 882.190 Marche 17.572.000 6.150.200 4.814.728 4.568.720 1.862.632 175.720 Molise 4.830.000 1.690.500 1.323.420 1.255.800 511.980 48.300 Piemonte 41.515.000 14.530.250 11.375.110 10.793.900 4.400.590 415.150 Puglia 41.139.000 14.398.650 11.272.086 10.696.140 4.360.734 411.390 Toscana 39.447.000 13.806.450 10.808.478 10.256.220 4.181.382 394.470 Umbria 9.900.000 3.465.000 2.712.600 2.574.000 1.049.400 99.000 Veneto 40.098.000 14.034.300 10.986.852 10.425.480 4.250.388 400.980 Totale 500.000.000 175.000.000 137.000.000 130.000.000 53.000.000 5.000.000
Tabella 2
Regioni
Riparto spazi finanziari 2019
Profilo investimenti 2019 2020 2021 2022 2023 Abruzzo 15.959.000 1.117.130 6.224.010 5.904.830 2.393.850 319.180 Basilicata 8.000.000 560.000 3.120.000 2.960.000 1.200.000 160.000 Calabria 22.509.000 1.575.630 8.778.510 8.328.330 3.376.350 450.180 Campania 53.185.000 3.722.950 20.742.150 19.678.450 7.977.750 1.063.700 Emilia-Romagna 42.925.000 3.004.750 16.740.750 15.882.250 6.438.750 858.500 Lazio 59.055.000 4.133.850 23.031.450 21.850.350 8.858.250 1.181.100 Liguria 15.647.000 1.095.290 6.102.330 5.789.390 2.347.050 312.940 Lombardia 88.219.000 6.175.330 34.405.410 32.641.030 13.232.850 1.764.380 Marche 17.572.000 1.230.040 6.853.080 6.501.640 2.635.800 351.440 Molise 4.830.000 338.100 1.883.700 1.787.100 724.500 96.600 Piemonte 41.515.000 2.906.050 16.190.850 15.360.550 6.227.250 830.300 Puglia 41.139.000 2.879.730 16.044.210 15.221.430 6.170.850 822.780 Toscana 39.447.000 2.761.290 15.384.330 14.595.390 5.917.050 788.940 Umbria 9.900.000 693.000 3.861.000 3.663.000 1.485.000 198.000 Veneto 40.098.000 2.806.860 15.638.220 14.836.260 6.014.700 801.960 Totale 500.000.000 35.000.000 195.000.000 185.000.000 75.000.000 10.000.000 ”;
b) i commi da 479 a 500 sono abrogati.
1-ter. All’articolo 6-bis, comma 1, del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, le parole: “per gli anni 2017/2019” sono sostituite dalle seguenti: “per gli anni 2017/2020”». Dopo l’articolo 13 sono inseriti i seguenti:
«Art. 13-bis. - (Proroga di termini in materia di controlli tecnici periodici dei veicoli a motore e dei loro rimorchi). – 1. Le disposizioni di cui all’articolo 13, comma 1, primo periodo, del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 19 maggio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 17 giugno 2017, si applicano a decorrere dalla data di entrata in vigore delle disposizioni attuative del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti previste dal medesimo articolo 13, comma 1. Art. 13-ter. - (Modifica al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179).
– 1. Il comma 9 dell’articolo 63 del decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179, è abrogato. 2. Agli oneri derivanti dall’attuazione del comma 1, pari a 60.000 euro per l’anno 2018 e a 160.000 euro per l’anno 2019, si provvede, nell’anno 2018, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 585, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, e, nell’anno 2019, nell’ambito delle dotazioni a tal fine destinate nel bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri. Alla compensazione degli effetti in termini di fabbisogno e indebitamento netto per l’anno 2019 si provvede mediante corrispondente utilizzo del Fondo di cui all’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008,