D'un ramo di mirto il brando vo' adorno
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Traduzione dal greco
di Achille Giulio Danesi (1886)
Antichità
Questo testo fa parte della raccolta Poesie greche
D’un ramo di mirto il brando vo’ adorno;
Armodio e Aristògito1 sì l’ebber quel giorno,
Che l’empio tiranno trafissero a morte
Le infami spezzando d’Atene ritorte.
O Armodio diletto; morto esser non dei:
Nell’isole2 sacre ne dicon che sei,
Là dove si stanno piè ratto il Pelide
E pur Dïomede, il fiero Tidide.
D’un ramo di mirto il brando vo’adorno
Armodio e Aristògito si l’ebber quel giorno,
Allor che in Atene la morte a recare
Ei corsero a Ipparco tiranno sull’are3.
Armodio e Aristògito diletti, sull’ali
Di gloria voi sempre sarete immortali,
Chè all’empio tiranno voi deste la morte,
Le infami spezzando d’Atene ritorte4.