D'onde movesti l'ale
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SOPRA UNA COLOMBA
D’onde movesti l’ale,
O amabile colomba, ed a che tanti
Odor per l’aure esali?
Dirne ti piaccia il tuo Signor chi sia.
Me al suo Batillo, che de’ cuori amanti
È re leggiadro, Anacreonte invia.
Venere a lui mi diede
Ed un inno gentil n’ebbe in mercede.
Fida lo servo, e queste desiate
Lettere porto, ond’ei promette darmi
In premio al ben servir la libertate.
Ma se m’affranca, io bramo
In servitù restarmi.
Che mi giova il volar per monti e piagge,
E posando or su questo or su quel ramo
Cibar cose selvagge?
Or di pane mi ciba
Spesso co’ le sue mani Anacreonte,
E mi disseta al vin, ch’egli preliba.
Sazia del ber saltello
E fo dell’ali a la canuta fronte
Del mio Signore ombrello:
E se stanchezza io sento,
Su la cetra m’adagio e m’addormento.
Tutto sai, passeggero: or vanne ratto,
Chè loquace m’hai fatto
Oggi sì, che non gracchia
Mai tanto una cornacchia.
C.