Costituzione di 17 articoli
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I. L'armonia deve essere ben valutata e l’astensione dall'opposizione sfrenata deve essere onorata. Tutti gli uomini sono influenzati da sentimenti egoistici e ben pochi usano l'intelligenza. Per questo alcuni disobbediscono ai loro signori e ai loro padri o creano tensioni con i villaggi vicini. Ma quando chi sta sopra è armonioso e chi sta sotto è amichevole, e c'è concordia nella discussione relativa agli affari, i giusti modi di vedere le cose ottengono spontaneamente accettazione. Allora tutto può essere realizzato!
II. Riverisci sinceramente i Tre Tesori. I Tre Tesori, vale a dire il Buddha, la Legge ed il Sacerdozio, sono il rifugio finale dei Quattro Esseri Generati e sono gli oggetti supremi della fede in tutti i paesi. Quale uomo in quale età può non rispettare questa legge? Pochi uomini sono assolutamente cattivi. Potrebbe essere loro insegnato a seguire questa legge. Ma se non li si avvia verso i Tre Tesori, in che modo la loro disonestà può essere corretta?
III. Quando ricevi gli Ordini Imperiali, non mancare di rispettali scrupolosamente. Il Signore è il Paradiso, il vassallo è la Terra. Il Cielo si espande e la Terra lo sostiene. Quando è così, le quattro stagioni seguono il giusto corso e i poteri della Natura hanno efficacia. Se la Terra tentasse di rovesciare tutto questo, il Cielo cadrebbe in rovina. Quando il Signore parla, il vassallo ascolta; quando il superiore agisce, l’inferiore agisce in conformità. Quando ricevi gli Ordini Imperiali, non mancare di eseguirli scrupolosamente. Lascia che ci sia una mancanza di attenzione in questo, e la rovina sarà la naturale conseguenza.
IV. I ministri e i funzionari dovrebbero fare del comportamento dignitoso il loro principio guida; il principio guida nel governo del popolo consiste in un comportamento decoroso. Se i superiori non si comportano con decoro, gli inferiori sono disordinati; se gli inferiori richiedono correttezza di comportamento, ci saranno necessariamente degli scontri. Quando signore e vassallo si comportano con correttezza, le distinzioni di rango non sono confuse: quando ci si comporta con correttezza, il governo dello Stato procede da solo.
V. Smetti di essere avido e abbandona la bramosia, tratta in modo imparziale le liti che ti vengono sottoposte. Di lamentele presentate dalla gente ce ne sono mille in un giorno. Se in un giorno ce ne sono così tante, quante ce ne saranno nel corso degli anni? Se l'uomo che deve decidere le cause legali fa del suo guadagno la propria motivazione e se ne occupa con l’obiettivo di ricevere guadagni illeciti, allora le ragioni del ricco saranno come una pietra gettata nell'acqua, mentre le lamentele dei poveri assomiglieranno ad acqua gettata su una pietra. In queste circostanze il povero non saprà a chi affidarsi. Anche qui c'è una carenza nel dovere del Ministro.
VI. Castiga ciò che è male e incoraggia ciò che è bene. Questa era l'eccellente regola dell'antichità. Non nascondere le buone qualità degli altri e non mancare di correggere ciò che è sbagliato quando lo vedi. Gli adulatori e gli ingannatori sono un'arma affilata per il rovesciamento dello Stato e una spada appuntita per la distruzione del popolo. I delatori amano riferire ai loro superiori circa gli errori dei loro inferiori; ai loro inferiori, criticano i difetti dei loro superiori. Tutti gli uomini di questo tipo cercano fiducia nei rapporti con il loro signore e benevolenza nei rapporti con il popolo. Da ciò hanno origine grandi disordini civili.
VII. Lascia che ogni uomo abbia il proprio compito e non confondere le sfere del dovere. Quando agli uomini saggi viene affidato l'incarico, si alza il suono della lode. Se gli uomini senza principi restano in carica, si moltiplicano disastri e tumulti. Pochi hanno una sapienza innata: la saggezza è frutto di una seria meditazione. In tutte le cose, grandi o piccole, trova l'uomo giusto e sicuramente saranno ben gestite; in tutte le questioni, siano esse urgenti o meno, ricerca solo uomini saggi e potranno così essere risolte. In questo modo lo Stato prospererà e i Templi della Terra e del Grano saranno liberi dal pericolo. In questo modo i saggi sovrani dell'antichità davano un incarico a un uomo capace per svolgere bene un compito, e non davano un compito a un uomo poco capace per avvantaggiarlo.
VIII. Lascia che i ministri e i funzionari comincino il lavoro a Corte la mattina presto e si ritirino tardi. Gli affari dello stato non ammettono la negligenza e l'intera giornata non è abbastanza per la loro realizzazione. Se l’inizio del lavoro a Corte avviene in ritardo, le emergenze non possono essere risolte; se i funzionari si ritirano presto, i lavori non possono essere completati.
IX. La buona fede è il fondamento del giusto. Lascia che ci sia buona fede in tutto, poiché in esso ci sono sicuramente il bene e il male, il successo e il fallimento. Se il Signore e il vassallo osservano reciprocamente la buona fede, che cosa non può essere realizzato? Se il Signore e il vassallo non osservano reciprocamente la buona fede, tutto senza eccezioni termina in un fallimento.
X. Stiamo lontani dall'ira e asteniamoci da sguardi carichi di rabbia, né risentiamoci quando gli altri si differenziano da noi, poiché tutti gli uomini hanno un cuore e ogni cuore ha le proprie inclinazioni. Il loro giusto è il nostro sbagliato e il nostro giusto è il loro sbagliato. Noi non siamo indiscutibilmente saggi, né loro sono indiscutibilmente stolti. Noi tutti siamo semplicemente uomini normali. Come si può stabilire una regola in base alla quale distinguere il giusto dallo sbagliato? Siamo tutti, gli uni per gli altri, saggi e sciocchi, come un anello che non ha fine; anche se altri lasciano il posto alla rabbia, noi al contrario dobbiamo temere i nostri difetti e anche se noi soltanto fossimo nel giusto, accettiamo la moltitudine e il loro modo di agire.
XI. Dai un chiaro valore al merito e al demerito e dai a ciascuno una sicura ricompensa o punizione. In questi giorni, la ricompensa non si basa sul merito, né la punizione sul crimine. Voi alti funzionari che vi occupate di affari pubblici, fate che sia vostro compito dare ricompense e punizioni con chiarezza.
XII. Non lasciare che le autorità provinciali stabiliscano tasse sul popolo. In un paese non ci sono due signori; la gente non ha due padroni. Il Sovrano è il padrone del popolo di tutto il paese. Gli ufficiali, a cui dà la carica, sono tutti suoi vassalli. Come possono permettersi di riscuotere tasse sul popolo, oltre al governo?
XIII. Lascia che tutte le persone investite di una carica partecipino equamente alle loro funzioni. A causa di malattia o di spostamenti per qualche missione, il loro lavoro può talvolta essere trascurato. Ma ogni volta che tornano ad essere in grado di svolgere gli affari, lascia che ci lavorino come se se ne fossero interessati da tempo e non ostacolare gli affari pubblici a causa del fatto che non avevano potuto occuparsene prima.
XIV. Voi ministri e funzionari! Non siate invidiosi. Perché se noi invidiamo gli altri, a loro volta loro invidieranno noi. I mali dell'invidia non conoscono limiti. Se altri ci sono superiori nell'intelligenza, ciò non ci dà piacere; se ci superano per capacità, noi siamo invidiosi. Non basta limitarsi ad aspettare, anche per cinquecento anni, per poter incontrare un uomo saggio; e anche dopo mille anni difficilmente incontreremmo un sapiente. Ma se non troviamo saggi e sapienti, come sarà governato il paese?
XV. Allontanarsi da ciò che è privato e rivolgerci verso ciò che è pubblico: questa è la strada di un ministro. Se un uomo è influenzato da motivazioni private, sentirà sicuramente risentimento e, se sarà influenzato da sentimenti di risentimento, fallirà sicuramente nell'agire in armonia con gli altri. Se non riesce ad agire in armonia con gli altri, sacrificherà sicuramente gli interessi pubblici ai propri vantaggi privati. Quando sorge, il risentimento interferisce con l'ordine ed è sovversivo nei confronti della legge. Per questo nel primo articolo si diceva che i superiori e gli inferiori devono avere reciproca concordia. Anche qui lo scopo è lo stesso.
XVI. Lascia che le persone siano impiegate nei lavori obbligatori secondo periodi stagionali. Questa è una regola antica ed eccellente. Lascia che siano impiegate nei mesi invernali, quando hanno tempo libero. Dalla primavera all'autunno, quando sono impegnati nei lavori agricoli o con gli alberi di gelso, le persone non dovrebbero essere impiegate. Poiché se non si occupano di agricoltura, cosa avranno da mangiare? Se non si occupano degli alberi di gelso, cosa faranno per vestirsi?
XVII. Le decisioni su questioni importanti non dovrebbero essere prese da una sola persona. Dovrebbero essere discusse con molti. Le piccole questioni hanno minori conseguenze, non è necessario consultare un gran numero di persone. È solo nel caso di discussione di affari importanti, quando si sospetta che possano andare male, che si dovrebbero approntare le cose di concerto con gli altri, in modo da giungere alla giusta conclusione.