Costei, che, o Pellegrino, in marmo scolta
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III1
Costei, che, o Pellegrino, in marmo scolta,
Pien di stupore a riguardar t’arresti,
Ninfa non è, che al dolce suon di questi
4Cadenti fonti sia dal sonno colta.
Dalle sue vene molto pria che sciolta
Quest’acqua fosse, i dolenti occhi e mesti
Ella avea chiusi; e li chiuse sì presti,
8Che assai di gloria al Tebro allor fu tolta:
Qual dal fier’angue morsa estinta giacque
La Reina bellissima d’Egitto,
11Tu miri, o Pellegrin, sopra quest’acque.
Il veder questo sasso oh quanto afflitto.
Fe’ il campidoglio! oh quanto a Roma spiacque!
14Leggilo in quel bel volto, ov’egli è scritto.
Note
- ↑ La Cleopatra di Belvedere in Vaticano.