Cosa può dire oggi la fotografia?/Gianni Ferrero Merlino
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LA REALTÀ È UN PUNTO DI PARTENZA PER ME,
TENDO A MODIFICARLA PER SCOPRIRNE UNA NUOVA.
I SOGGETTI CHE TROVO RACCONTANO DI UN LUOGO
INEDITO, E MANIFESTANO UNA LORO PROPRIA REALTÀ DA
SCOPRIRE E DA RICOSTRUIRE.
LE IMMAGINI CONFUSE NELLA PENOMBRA
RESTITUISCONO UN SOGGETTO VARIATO E UNA REALTÀ
NUOVA, INASPETTATA, REINVENTATA.
SI, MA NEL MIO LAVORO SI TRATTA PER LO PIÙ DI
UNA FUGA DAL CONTEMPORANEO... PENSO CHE
L’ATTEGGIAMENTO CHE NOI ABBIAMO E SIAMO PORTATI
AD AVERE DI FRONTE ALLA REALTÀ QUOTIDIANAMENTE,
POSSIAMO USARLO ALLO STESSO MODO O ANCORA
MEGLIO NEL PRODURRE IMMAGINI.
IL MIO LAVORO È STRETTAMENTE FOTOGRAFICO, LE MIE
FOTOGRAFIE SONO FRUTTO DI ORE DI LAVORO PASSATE
IN CAMERA OSCURA. LA FOTOGRAFIA È UNA PORTA CHE
CONSENTE L’ACCESSO AL MONDO DIETRO LO SPECCHIO,
SI PUÒ PARLARE DI MEMORIA MA UNA MEMORIA DI ECHI
LONTANI E IMMAGINARI, EVOCATI DA RICOSTRUZIONI
INTUITIVE DI LUOGHI INVENTATI.
IL NERO È FONDAMENTALE. È IL LUOGO DOVE
L’IMMAGINE SI FORMA IN SEGRETO, ED È ANCHE
QUELLO SPAZIO ATTORNO AL QUALE LA VISIONE SI ISOLA
DALL’ESTERNO E SI PROIETTA IN UN ALTRO LUOGO.
IL DIGITALE MI SEMBRA CHE ABBIA PERSO IL SIGNIFICATO
DI FOTOGRAFIA, PENSO CHE SIA UN MODO PER FARE
IMMAGINI, MA CREDO CHE I CONCETTI DI VISIONE SIANO
DIVERSI DALLA FOTOGRAFIA ANALOGICA.