Cosa può dire oggi la fotografia?/Cecilia Pirovano
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La fotografia è sempre la fotografia.
La rappresentazione è sempre una questione di soggettività.
Non esistono forme di rappresentazione più o meno efficaci in assoluto.
La fotografia è uno strumento particolare e specifico,
con i suoi limiti e le sue potenzialità.
Al momento lavoro usando una molteplicità di media,
facendo sempre attenzione all’aspetto di comunicazione dei progetti.
Lo studio della fotografia è stato un passaggio che ha portato a un uso
consapevole del linguaggio delle immagini e della sua grammatica.
La fotografia ha superato la dualità analogico-digitale senza afflizioni
o implicazioni di carattere ontologico.
Non esistono differenze di sostanza fra la fotografia analogica e quella digitale.
Si tratta solo di un passaggio tecnologico che non ha avuto conseguenze
sull’essenza del fotografico.
Quello che sta cambiando profondamente è tutto il sistema culturale
e professionale legato alla produzione di immagini.
Si tratta di un orizzonte vasto, che investe tutto il processo consolidato
di produzione, diffusione, fruizione e conservazione delle informazioni.
Tutto il mondo dell’informazione è coinvolto in questa rivoluzione,
di cui ancora non intravediamo i contorni futuri, e che senza dubbio
ha a che fare con il prorompente impatto del web.
La fotografia deve necessariamente confrontarsi con questo corso
di cambiamenti, che la coinvolge prima di tutto da un punto di vista culturale.