Considerazioni intorno ai Discorsi del Machiavelli sopra la prima Deca di Tito Livio/Libro secondo/Capitolo XIV

Capitolo XIV

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CAPITOLO XIV

[Ingannansi molte volte gli uomini, credendo con la umilitá vincere la superbia.]

La conclusione del Discorso è in parte contraria a quello che lui disse in altro luogo, che è piú prudenzia temporeggiarsi ne’ casi pericolosi che urtare; e però bisogna distinguere che quando le forze tue non sono pari a quelle dello inimico, meglio sia accordare, etiam lasciando qualche cosa, che tirarsi [p. 55 modifica] subito addosso la ruina, perché el tempo può portare degli accidenti che bastino a provedere al tuo futuro pericolo. Ma quando tu hai forze pari o quasi pari allo inimico, ancora che lo entrare in guerra sia con pericolo e con difficultá, importa tanto el cominciare a tôrti la riputazione, a fare vile te, insolente lo inimico, che mal volentieri si debbe cedere. La quale ragione largamente discorre Tucidide nella persona di Pericle, quando consigliò agli ateniesi piú presto el pigliare la guerra co’ lacedemòni, benché difficile e pericolosa, che accettare le condizione proposte da loro, ancora che per se stesse le paressino di poco momento.