Comunicare il museo con i social media: il caso Caltagirone/Capitolo3/Paragrafo3 1

Paragrafo 3.1: La PA e il patrimonio locale digitalizzato

../../Capitolo3 ../Paragrafo3_1_1 IncludiIntestazione 25 ottobre 2017 100% Da definire

Capitolo3 Capitolo3 - Paragrafo3 1 1

Con l’avvento di Internet e, ancor di più, con l’acquisita consapevolezza dei vantaggi offerti dalla rete, prende il via una nuova fase, la quale è stata definita dell’“istituzionalizzazione”: ovvero, in poco tempo, la maggior parte delle istituzioni pubbliche si sono servite di un website attraverso il quale poter comunicare direttamente con i cittadini (FomezPA, 2012).

A questo punto, sebbene di istituzioni pubbliche stiamo parlando, anche la questione relativa alle Pubbliche amministrazioni si colloca in questo ampio argomento. Pertanto, a tale proposito, è necessario ricordare l’art.4 della Direttiva 8/09 del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, che prevede le linee guida per i siti web; queste ultime “intendono suggerire alle pubbliche amministrazioni criteri e strumenti per la riduzione dei siti web obsoleti ed il miglioramento di quelli attivi, in termini di principi generali, gestione e aggiornamento, contenuti minimi” (Dip. Funzione pubblica, 2010, p. 3).

Per di più, ogni singolo sito web, ben progettato, deve raggiungere gli obiettivi di efficacia, efficienza e “customer satisfaction” che ogni amministrazione deve garantire (Dip. Funzione pubblica, 2010) e, per fare ciò, quest’ultima “deve avvalersi di una metodologia che consenta la normalizzazione e la standardizzazione dei processi sulla base di regole condivise, in relazione alle diverse finalità istituzionali” (Dip. Funzione pubblica, 2010, p. 5).

Tuttavia, come abbiamo più volte affermato in questa sede, negli ultimi anni il web si è evoluto delineandosi sempre più come “ […] un luogo nel quale si svolgono conversazioni, si dialoga, si creano nuove opportunità di relazione tra le persone. Milioni di utenti accedono ogni giorno ai diversi siti sociali, attraverso i quali le informazioni nascono, circolano e si diffondono con una velocità e seguendo percorsi del tutto nuovi” (FomezPA, 2011, premessa). In conseguenza di ciò, secondo alcuni studi, questa attuale modalità di informazione e di interazione via web sta anche fortemente trasformando l’approccio del settore pubblico alla rete (FomezPA, 2011).

Oltre a ciò, sebbene si sia transitati da un approccio che vede la rete come sistema di informazione verso il cittadino a un approccio che la definisce come “medium” con il cittadino (FomezPA, 2011), questa nuova modalità di interazione delle PA incentrata sui social media implica quattro possibili livelli di relazione:

• Ascolto: monitorare tutto ciò che accade nei social network;

• Presidio: implica la presenza attiva e costante della PA nei siti social;

• Interazione: consiste nel “garantire un buon livello di interazione attraverso i social media […]. Attraverso l’interazione […] si può infatti avviare un reale percorso di avvicinamento al cittadino” (FomezPA, 2011, p. 18);

• Partecipazione: attiva quel processo di “e-partecipation”, il quale “esprime la partecipazione dei cittadini ai processi politici e amministrativi attraverso il supporto delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione” (FomezPA, 2011, p. 19).

Ebbene, a questo punto, però, è necessario precisare che, quando parliamo in termini di erogazione dei contenuti informativi on-line da parte della PA, non si tratta soltanto di contenuti legati all’ambito politico – amministrativo ma altresì di quelli legati al patrimonio artistico – culturale locale e, di conseguenza, anche ai “Musei civici”, dei quali d’ora in poi ci occuperemo. Per quanto nel territorio si possano incontrare varie forme di museo locale, quali musei diocesani, i musei statali e nazionali e i musei di enti locali diversi dal Comune, il museo civico si distingue dalle altre forme museali soprattutto per il suo particolare rapporto tra la cultura e il paesaggio di una specifica località (AA.VV., 2011).