Comunicare il museo con i social media: il caso Caltagirone/Capitolo1/Paragrafo1 2 2

Paragfrafo 1.2.2: Forme di comunicazione museale

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Indubbiamente, ricollegandoci a quanto abbiamo affermato prima, la comunicazione è importante e necessaria per il funzionamento di un’organizzazione, sia che si tratti di un museo o meno. Tuttavia questa affermazione è sì accettabile ma troppo generica e incompleta perché, come per il pubblico, in ambito museale è più appropriato parlare di una comunicazione analizzandola non nella sua interezza ma nella sua disomogeneità: infatti, anche’essa è vista nelle sue molteplici forme, essenziali per il singolo museo che voglia operare come “medium” (Ricciardi, 2008).Detto ciò, per prima cosa dobbiamo distinguere due tipi di comunicazione museale:

• La comunicazione “verso l’interno” che si avvale di quegli strumenti impiegati nel museo per orientare, informare, rendere accessibili e mediare i beni artistici – culturali presenti (Solima, 2012);

• La comunicazione “verso l’esterno” che si serve degli strumenti pubblicitari, promozionali e redazionali adoperati per far conoscere il museo e le sue attività didattiche – educative ad una varietà di interlocutori (Solima, 2012).

Inoltre è opportuno aggiungere alla comunicazione verso l’esterno l’attività di marketing museale e il processo di pianificazione della comunicazione digitale. Malgrado queste prime due distinzioni diano già un’idea della comunicazione museale, è doveroso però scavare più a fondo: così noteremo un’ulteriore ripartizione. Appunto per questo possiamo distinguere tre nuove forme comunicative (Cataldo, 2014):

• On – site (scritta, verbale e visiva)

• Off – site (grafica, web, social network e mobile device)

• Outreach (attività di comunicazione fuori dallo spazio fisico del museo)

Da quanto detto possiamo intuire che la comunicazione museale è basilare “per il conseguimento degli obiettivi strategici e per lo svolgimento delle funzioni di gestione di un’organizzazione” (Solima, 2012, p. 22). Nonostante ciò, è doveroso ricordare che la trasmissione dei messaggi o dei contenuti presuppone sempre anche quella relazione tra i pubblici e il museo stesso; una relazione, questa, che deve mantenersi costantemente viva e soprattutto prolungata cosicché ogni singola istituzione museale possa essere definita a tutti gli effetti un “museo – comunicatore che non si limita a trasmettere un messaggio ma costruisce con i pubblici un processo comunicativo” (C. Marini, 2005, p. 103).