Come creder debb'io che tu in ciel oda
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Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse
C
OME creder debb’io che tu in ciel oda,Signor benigno, i miei non caldi preghi,
Se gridando la lingua che mi sleghi,
4Tu vedi quanto il cor nel laccio goda?
Tu ch’il vero cognosci, me ne snoda,
E non mirar ch’ogni mio senso il nieghi:
Ma prima il fa che di me carco pieghi
8Caronte il legno alla dannata proda.
Iscusi l’error mio, Signore eterno,
L’usanza ria che par che sì mi copra
11Gli occhi, che ’l ben dal mal poco discerno.
L’aver pietà d’un cor pentito, anch’opra
È di mortal: sol trarlo dall’inferno
14Mal grado suo, puoi tu, Signor, di sopra.