Colpo d'occhio a Roma/Giornata terza

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GIORNATA TERZA

Dopo avere ammirato la Basilica di S. Giovanni in Laterano, il Museo Lateranense, la Scala Santa, la vicina Basilica di S. Croce in Gerusalemme, (vedi le medesime) si può condurre all’altra antichissima di S. Lorenzo fuori le mura, nonché a quella di S. Maria Maggiore. Poco lontano è la bella Chiesa di S. Prassede a 3 navi, divisa da 16 colonne di granito. Per doppia scala si ascende alla Tribuna mercè gradini dei più grandi pezzi che si conoscano di finissimo rosso antico. Oltre di esservi ricchi quadri, in una cappella v’è il corpo di S. Prassede, ed in altra ricchissima la S. Colonna di diaspero sanguigno, ove credesi venisse legato, e flagellato il Redentore. Poco distante è l’altra chiesa dei Ss. Martino e Silvestro ai Monti a 3 navi divise da 24 antiche colonne, ricca di marmi, di stucchi, di squisite pitture del Pussino, di Michele Fiammingo, e di altri, con altra sotterranea Chiesa, a 3 navi pure, con pavimento bianco e nero, e vi è in musaico un’antica immagine della Vergine. Nella non distante Chiesa di S. [p. 66 modifica]Pietro in Vincoli, oltre i superbi quadri del Guercino, del Domenichino, di altri autori, evvi il superbo sepolcro di Giulio II del celebre Michelangelo, che è capo d’opera di scoltura, in ispecie per la statua che vi si ammira di Mosè. In una Cappella della Sacrestia rimangono in un’altare del 400, le Catene che avvinsero S. Pietro. Merita di esser pure ricordata la Basilica di S. Maria in Trastevere, celebre per essere stata la prima chiesa eretta in Roma ad onore e gloria di Maria SS. in quella situazione istessa ove giaceva la Taberna Meritoria, la quale fu Ospizio degli invalidi antichi militi romani. Fu da Alessandro Severo donata ai Cristiani, e Calisto I nel 222 la ridusse a Tempio, e venne in seguito riedificata da Innocenzo II nel 1139, e Clemente XI nel 1702 vi aggiunse il portico a 5 archi, sulla cui ringhiera vi sono 4 statue di Santi, e l’antico musaico nella facciata postovi da Eugenio III. La Chiesa è a 3 navi separate da 24 colonne di granito bigio e rosso. Il pavimento è intarsiato di marmi, il soffitto dorato a superbi intagli, ove nel mezzo in lamina di rame evvi l’Assunta capo lavoro del Domenichino. L’altare della Confessione è ricchissimo di reliquie, e in alto della Tribuna vi sono musaici del 1143. Magnifiche sono le 7 cappelle, con quadri del Caracci, del Procaccini, del Guidotti, del Gherardi. Vi sono sepolti Innocenzo II e molti Cardinali. Nella Sacrestia vi è un ciborio di marmo, lavoro magnifico di Mino da Fiesole. S. Clemente è una delle Chiese più antiche di Roma. Presenta un vestibolo, un’atrio sostenuto da colonne, e colonne 16 dividono l’interno a 3 navi, ove si vede la Tribuna adorna di musaici, e di musaici e d’intagli sono adorni i pulpiti detti Amboni. Il pavimento è di piccole pietre ad uso di mosaico. Isolato è l’altar maggiore, con baldacchino sorretto da 4 colonne di paonazzetto. Vi sono in questo tempio pitture del Chiari, del Conca, del Grecolini, del Ghezzi, del Romelli, e del Massaccio. Nelle parti sotterranee di questa chiesa si è testè scoperta l’antica Basilica di S. Clemente.