Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/LXXXVII
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Documento N. LXXXVII.1
N. 3722 Segr. Gen.
- Illustrissimo signore signor padrone colendissimo,
L’Intendenza generale dell’armata, rappresentata qui dal sotto-ispettore Camillo Gaggioti, mi ha chiesto scudi 3000 per pagare i soldi dei quali mancavano due compagnie di dragoni e tre di fucilieri, non che per altre spese, e quella specialmente della provvista occorrente alla navigazione del vapore pontificio, pagamento che senza ritardo ho fatto eseguire.
Ieri cominciò poi effettivamente la marcia delle truppe di linea per oltre i confini. Partirono il 1° e 2° battaglione dei cacciatori, e questa mattina hanno marciato il 1° e 2° battaglione dei granatieri. Domani si dice parta il 1° reggimento estero con una mezza batteria d’artiglieria ed uno squadrone di dragoni, e successivamente il secondo, e così altra mezza batteria d’artiglieria ed uno squadrone di dragoni. Da quanto pare qui resterà un’altra mezza batteria d’artiglieria, lo squadrone dei cacciatori, il battaglione fucilieri e qualche scheletro di altri Corpi, oltre un battaglione che si va organizzando per ordine del signor generale Durando, di guardie civiche e volontarie. Per la importanza della piazza di Ferrara, la cui fortezza è tenuta dagli Austriaci, io ho creduto per causa di questi movimenti, e degli altri che sento saranno per verificarsi, di far conoscere al detto signor Generale la necessità e la convenienza di lasciare qui un ufficiale superiore che concentri il comando delle varie armi, e gli ho indicato la persona del colonnello De Remy, comandante il 2° reggimento svizzero, vecchio militare, esperto, capace di prestarsi tanto al mantenimento della quiete e tranquillità pubblica, quanto di dirigere un’operazione militare, se per avventura venisse provocata, o dagli Austriaci, o dalle circostanze. Non ho avuto finora alcun riscontro, ma spero che la mia proposta non incontri difficoltà.
Ieri sono giunti dei deputati del Governo di Venezia, che hanno portato, per quanto dice la piazza, 100 mila svanziche al general Durando, il quale, si aggiunge, aveva fatto dichiarare al Governo stesso che per far partire le truppe gli era necessario un fondo per pagare alle medesime i soldi e per sostenere le spese dell’armata.
Questa mattina da Pavia sono giunte, su un vapore lombardo a Pontelagoscuro due compagnie di volontari napoletani, che vanno a partire per Rovigo, così avendo disposto il generale in capo Durando. Queste due compagnie da Genova erano andate a Pavia, e per ordine del generale Lecchi hanno presa questa direzione.
Rinnovo anche in questo incontro le proteste di distintissima stima e considerazione con cui passo a raffermarmi,
Di V. 8. Ill.ma
- Ferrara, 20 aprile 1848.
Devotissimo servo L. Cardinale Ciacchi. |
Signor Ministro dell’interno, Roma.
Note
- ↑ Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 24, Copertina 135.