Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/LI

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Documento N. LI.1

3315 Segr. Gen.


Illustrissimo signore signor padrone colendissimo.

Nella risposta, che non tardò a darmi il Comandante della fortezza al consiglio datogli, come alla mia 7 corrente, N. 3181, mi dimostrò tutta la gratitudine, e mi disse che avrebbe rinnovato gli ordini onde i militari non sortissero dal forte, e che i convalescenti dell’ospedale restassero nel recinto del medesimo, meno per le provviste giornaliere, per le quali, a scanso di inconvenienti, io li faccio accompagnare da un nostro piantone. Ebbi ieri dal generale Durando la lettera che unisco in copia marcata A, per la istituzione di un corpo di cavalleria civica. Io gli risposi come all’alleg. B, che trovavo il progetto utile nelle attuali circostanze, ma che mancavo delle facoltà governative per accordarne la formazione. Mi ha ora egli replicato, come all’allegato C, che crede di potere approvare la pronta formazione di questo corpo per quella autorità, che piacque onorarlo Sua Santità nella sua missione. Nel mio riscontro B ho detto che non conoscevo il personale, e il conte Rita Saracco, che esibì il progetto al Generale, mi ha promesso di presentarmene la nota. L’ho avuta, e non v’ho trovato da eccezionare perchè tutti i N. 46 individui che la formano appartengono alla guardia civica, e la maggior parte come graduati. Lo stesso signor Generale mi ha prevenuto che Sua Maestà Carlo Alberto ha concesso al Governo di Venezia una compagnia di 120 artiglieri piemontesi per munire la fortezza di Palmanova, la qual compagnia terrà, per giungere alla destinazione, lo stradale di Bologna e Ferrara, e mi interessava a provvedere per l’alloggio e pel trasporto accelerato. Ne ho subito avvertito il Gonfaloniere, il quale ha già pronte le vetture e tiene conto della spesa che verrà rimborsata da questo cav. Giuseppe Agnelli qual delegato veneziano.

Ieri egualmente giunsero qui, per disposizione del generale Durando. 15 pezzi di artiglieria di vario calibro con munizioni tolte dal forte di Comacchio, che sono stati presi in consegna dal Comandante dell’artiglieria estera. Oggi poi è arrivata la colonna mobile di Ravennati, che trovavasi a Comacchio per l’operazione della resa di quel forte.

L’aiutante di campo del colonnello Ferrari, che comanda tutte le colonne civiche e volontarie sulla linea del Po, è venuto questa mattina a Ferrara, sperando di trovarvi il generale Durando per domandare un rinforzo di truppa, dicendo che un corpo austriaco di 400 uomini di fanteria e 50 di cavalleria era a Nogara e Governolo, e sembrava diretto in Ostiglia, dove trovasi il battaglione del Basso Reno, soggiungendo che la città era insieme alla truppa in armi per resistere ad un attacco, ma che trovava indispensabile un soccorso. Mi ha poi consegnato un rapporto per il Generale suddetto, che gli ho spedito a Bologna per apposita staffetta.

Profitto anche di questo incontro per rinnovare le proteste di distintissima stima e considerazione, con cui passo a raffermarmi.

Di V. S. Ill.ma

Ferrara, 9 aprile 1848.
Umilissimo e devotissimo servitor vero
L. Cardinale Ciacchi.

Signor Ministro dell’interno, Roma.


Note

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 24, Copertina 124.