Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova/Atto secondo/Scena terza

Atto secondo

Scena terza

../Scena seconda ../Scena quarta IncludiIntestazione 27 marzo 2011 75% Teatro

Atto secondo - Scena seconda Atto secondo - Scena quarta

Servo, poi Mario e detta.


Servo
Il signor Mario Faini.
Eva
Entri.

Servo esce.

Mario
Ho saputo che lei doveva essere sola e sono venuto a tenerle compagnia.
Eva
Grazie.
Mario
Lei mi pare di malumore, quest'oggi.
Eva
Non è vero.
Mario
Eh! scommetto io... qualche piccola contrarietà. Sa, è tanto facile! Il mondo è fatto per questo, e la nostra vita non è che una filza di dolori, siano essi microscopici... siano invece... telescopici, se mi è permesso esprimermi così. Noi non siamo che pallidi riflessi della...
Eva
Come va che lei sapeva di trovarmi sola?
Mario
Distinguo. Io non sapevo di trovarla sola. Sapevo che secondo ogni probabilità suo marito non sarebbe stato in casa.
Eva
Perché?
Mario
Ecco un'interrogazione alla quale...
Eva
Si spicci, signor Mario.
Mario
Dirò... Mia sorella mi parlò di... no... Io stamattina offrii a mia sorella di accompagnarla in carrozza al Corso ed essa...
Eva
Avanti... ed essa le rispose che ve l'avrebbe accompagnata mio marito.
Mario
Appunto... ma ero incerto se glielo dovessi o meno dire.
Eva
A me? E perché era incerto?
Mario
Eh sa... alle volte, le mogli... i mariti fanno lo stesso.
Eva
Mio marito mi lascia assolutamente padrona di me ed io gli accordo volentieri la reciprocità.
Mario
(Non è gelosa!) Ed è appunto perciò, signora Eva, che la venni a trovare. Ieri sera suo marito diceva con mia sorella che le donne sono tutte ad un modo e che non amano la solitudine.
Eva
Può darsi.
Mario
E io mi sono detto: «Le donne non amano la solitudine. La signora Eva è una donna; dunque la signora Eva non ama la solitudine. Ora, chi detesta la solitudine ama la compagnia. Io sono una compagnia; dunque la signora Eva mi...» È vero?
Eva
Sua sorella riceve tutte le sere?
Mario
Cioè, non riceve... ammette tutte le sere che qualcheduno vada da lei. Ma ce ne vuole per essere il qualcheduno. Il primo qualcheduno che io le abbia conosciuto fu il conte Menfrini, ufficiale di cavalleria... il secondo...
Eva
Non si svaghi nell'enumerazione, che pare voglia essere lunghetta. Mi nomini l'ultimo.
Mario
Il qualcheduno attuale? E se non glielo potessi dire?
Eva
Via... per farmi piacere...
Mario
Me lo chiede in un modo che... Ebbene, acconsento... ad un patto.
Eva
È accettato.
Mario
Che lei mi dirà poi che ama la compagnia, e che essendo io...
Eva
Ma glielo dico prima, se le preme. Dunque... l'attuale è... mio marito?
Mario
Lo sapeva.
Eva
E di signore, ne riceve, sua sorella... la sera...?
Mario
Oh! mai.
Eva
E quando il signor Landi è qui?
Mario
Mio cognato? Mio cognato fa come lei e come tutti... Non sa... sono esigenze della vita codeste. Il matrimonio non dà che il titolo sociale ad una ditta... e se due si vogliono bene davvero, come non hanno bisogno di noi... ma... dove va?
Eva
Vado a mettermi lo scialle ed il cappello.
Mario
Mi congeda?
Eva
No... l'invito a venir meco al Corso.
Mario
Davvero?
Eva
(suona un campanello). M'accompagna?
Mario
E come!

Un Servo compare.

Eva
Carrozza.

II Servo esce. A Mario.

Due minuti e ritorno... Perdono.

Esce.