Che tirannia d'Amor, volermi stretto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Maria Deconti
I
Che tirannia d’Amor, volermi stretto
Da tenace fortissima catena,
Che l’alma a respirar ritrova appena
Varco dal gran dolor, ch’opprime il petto!
5Poi con pari rigor schiavo negletto
Vuol, che tacito viva in tanta pena;
E mentre il cuore in lagrime si svena
Sono anco il pianto a trattener costretto.
E questo è poco: mi fa reo di morte,
10Se esalando un sospir, volgendo il ciglio
Mostro a chi le può scior le mie ritorte.
Così viver non puossi: or qual consiglio
Io prenderò, se in così strana sorte
E il parlare, e il tacer, ha egual periglio?