Ch'avressi risposto?

Luigi Ferretti

Luigi Morandi Indice:Ferretti - Centoventi sonetti in dialetto romanesco.pdf Ch'avressi risposto? Intestazione 4 febbraio 2023 75% Da definire

Se capìmo! Ognuno pe' sé
Questo testo fa parte della raccolta Centoventi sonetti in dialetto romanesco


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LXXII.

CH’AVRESSI RISPOSTO?


     Fu jermatina, già: stav’a spiccià;1
Dice: — Nunziata mia, fa ’ lesta, viè....
— Chede? (fo io).2 — Viè un momentino qua,
Ché m’è entrato in un occhio un nonsocché.

     — Be’, sor padrone, e io che v’ho da fà?
— Che m’hai da fà? ved’un po’ si chedè, —
Lui m’arisponne. E io dàje a guardà.
Poi dice: — Soffia, soffia forte. — Embè

     (Dico), ho soffiato, ve va be accusì?
— Sicuro. — E mo poss’annàmmene? — No. —
Dico: - Che, c’è quarch’antra cosa? - Sì,

     (Dice’r padrone). — E ch’antro c’è? (je fo).
— Te vorrebbe dà3 un bacio propio qui.... —
Che j’ arispose? Dico: — Fat’un po’....



  1. Spicciare, usato così assolutamente, vale: «rassestar casa.»
  2. Che è? (dico io).
  3. Ti vorrei dare.