Cenno istorico del Comune di Cassano/Prefazione
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PREFAZIONE
Quantunque la Peucezia, in cui noi abitiamo, può dirsi un continuato Museo, sicchè quasi in ogni angolo ed in ogni contrada i tesori si affacciano che a larga mano vi tributò la Natura, e dovunque lo sguardo si raggira vi si osservano antiche grandezze, ed ogni palmo di terra quì celebre si rammenta o per qualche virtù praticatasi, o per qualche monumento fastoso; ciò nonostante la sua antica grandezza da pochi è conosciuta, perchè pochi autori ne fanno menzione. E mentre molti logorano la salute per conoscere le antichità di Roma, i fasti di Atene, le magnificenze di Babilonia e l’eccelse moli di Egitto, trascurano poi e mettono in non cale le antichità, i fasti e le grandezze della propria Patria, senza considerare, che i principali doveri dell’uomo, come dice Tullio Romano, sono l’adorazione di Dio, l’osservanza delle leggi e l’amore della Patria. Di fatti uno degli antichi Paesi della nostra Peucezia è certamente Cassano, terra celebre un tempo per la sua nativa grandezza e pe’ suoi fasti, ma, eccetto il nostro Padre da Lama1 e l’arcidiacono Garruba2, scrittori di aliena terra, niuno de’ figli suoi ha mai parlato di questa terra, per cui giace negletta alle radici degli Appennini al pari di tante altre antiche città della nostra Peucezia. Laonde volendo scrivere la storia del rinomato Santuario della Madonna degli Angeli presso la terra anzidetta, per procedere con ordine, e per stabilire sopra solide basi il mio edificio, colla guida della storia, lume della verità e maestra della vita, brevemente dirà prima qualche cosa di Cassano, e quindi più diffusamente parlerò di quel famoso Santuario. Sicchè quest’operetta sarà divisa in due parti, nella prima si parlerà dell’antichità di Cassano e dell’antica sua Religione; nella seconda dell’origine del Santuario, delle sue diverse vicissitudini, e dello scoprimento della sacratissima effigie avvenuto nel dì 19 maggio di quest’anno 1855. — Ciò premesso, senz’altro preambolo entro nel proposto assunto.