Bakcisarai di notte
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II.
bakcisarai di notte.
I devoti musulmani escono dalle meschite. L’eco dell’izam1 si dilegua in lontananza; l’aurora dal volto di rubino si scolora; l’argentea regina della notte move a riposar col suo diletto.
L’eterne lampade del cielo rilucono nell’harem; una nuvoletta naviga a traverso le stelle pei campi di zaffiro, simile ad un cigno sonnolento sopra un lago; ha di neve il petto, e porta in fronte una ghirlanda d’oro.
L’ombra scende dai minaretti e dalle cime dei cipressi; laggiù nereggiano in giro i colossi granitici del Caucaso, simili a demoni seduti a consiglio nella corte d’Eblis,2 sotto il padiglion delle tenebre.
Di quando in quando, dalle loro vette scocca un baleno che ratto come un faris3 attraversa i silenziosi deserti del vasto azzurro.