Babb' e Becchina, l'Amor e mie madre
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
XCVII
Distingue per capi le sue tribolazioni.
Babb’e Becchina, l’Amor e mie madre
m’hanno sí come tord’a siepe stretto;
prima vo’ dir quel, che mi fa mi’ padre:
4che ciascun dí da lu’ son maladetto.
Becchina vuole cose sí leggiadre,
che non la fornirebbe Malcommetto;
Amor mi fa ’nvaghir di sí gran ladre,
8che par che sien figliuole di Gaetto.
Mie madr’è lassa per la non potenza,
sí ch’i’ lo debb’aver per ricevuto,
11da po’ ch’i’ so la sua malavoglienza.
L’altrier passa’ per vi’ e dièll’un saluto,
per disaccar la sua mal’accoglienza;
14sí disse: — Cecco, va’, che sie fenduto! —