Autobiografia (Monaldo Leopardi)/Capitolo LII
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LII.
I Francesi prendono Recanati e lo saccheggiano.
Nel giorno 24 si intese che i Francesi sbrigati di altre faccenduole nella Provincia venivano in Recanati. I saggi temevano per il primo ingresso ma sospiravano il termine di quel disordine. Il popolo paesano e forastiere stava folto sulle armi, e millantava, e si ubbriacava al suo solito. Si voleva spedire a trattare coi Francesi nascostamente ma i briganti chiudevano tutte le strade, e un trafugo poteva costare la vita. Dunque si restò rassegnati agli avvenimenti. La mattina dei 25 alla punta del giorno lo sparo del cannone ci svegliò. I Francesi venivano in numero di cinque o seicento, i briganti erano tutti fuggiti, e i cittadini fuggivano anch’essi. La città era un deserto. Il marchese Carlo Antici, il march. Isidoro Roberti, il sig. Tomasso Massucci, e il cav. Francesco suo figlio meritarono la riconoscenza publica per un zelo patrio che se fu imprudente lo fu con danno solamente di essi. Andarono incontro alla truppa verso la Pittura del Braccio, e col fazzuoletto bianco fecero segno di pace. Ebbero in risposta alquante scariche di fucile e di cannone. Fuggirono dunque e si chiusero nel convento dei Minori osservanti, ma costretti dai colpi dei soldati ad aprirne la porta, corsero rischio gravissimo della vita. Un colpo di fucile stese morto un religioso dietro di loro; una baionetta ferì Antici leggermente nel capo, e un’altra ferì leggermente Tomasso Massucci nel ventre. Tuttavia, riconosciuti finalmente da qualche ufficiale, ebbero pace, e poterono adoperarsi a mitigare quella furia, ma la truppa era già entrata sparando indistintamente, e undici sventurati erano morti. Vedendosi la città aperta e tranquilla si comandò ai soldati che si astenessero dalle uccisioni, ma si permise il saccheggio. Questo venne contromandato dopo qualche ora, ma si lasciò che la truppa obbedisse male questo contr’ordine, e il saccheggio durò tutto il giorno. Non si ebbe però gravissimo danno perchè facendosi quasi di soppiatto, il saccheggio non riuscì tanto feroce, e perchè tutti avevano avuto il tempo di nascondere il meglio. Le porte forti, e serrate bene garantirono molte case perchè il soldato non volendo perdere il tempo nell’abbatterle passava altrove. Anche qualche scudo donato ai soldati li faceva di inimici difensori, perchè amavano meglio un po’ di contante che alquanti stracci dei quali non sapevano qual uso farsi.