Atti del parlamento italiano (1861)/3
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RISPOSTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
al
DISCORSO DELLA CORONA
APPROVATA NELLA SEDUTA DEL 13 MARZO 1861
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- Sire!
Rappresentanti della Nazione libera ed unita quasi tutta, noi ci confidiamo nel vostro animo di Re italiano e di valoroso soldato.
Voi sapete che il nostro pensiero si volge pietoso alla desolata Venezia, e che l’Italia affannosa aspira alla sua Roma. Le vittorie degli Eserciti di terra e di mare, le gesta dei volontari condotti da un maraviglioso Capitano, la virtù militare delle guardie nazionali hanno ravvivata negl’Italiani la confidenza nelle proprie forze. Ma nè questo sentimento, nè i favori della buona fortuna tolgono pregio ai consigli della prudenza: sarà ristaurata la riputazione del senno, come quella del valore italiano. Timidi consigli non può temere l’Italia da un Re che per la sua libertà ha saputo porre a cimento la vita e la corona.
L’imperatore Napoleone e la Francia non indarno fanno a sigurtà colla nostra riconoscenza. Quasi nuovo benefizio scese nei nostri cuori ai passati giorni la franca parola del Principe imperiale, unito a Voi per vincoli del sangue ed all’Italia per antico affetto.
All’amicizia dell’Inghilterra, fondata nel comune amore della libertà, andiam grati dei morali aiuti, che sono potenti nelle battaglie della civiltà.
Agli uffici di onoranza degnamente resi per Voi al nuovo Re di Prussia, ed alle testimonianze di simpatia verso la nobile Nazione germanica, aggiungiamo una parola grata pel voto parlamentare propizio all’unità d’Italia.
Questa unità, nella quale sola l’Italia può trovare stabile assetto, la Chiesa vera indipendenza, l’Europa naturale equilibrio, questa unità politica, o Sire, sarà da noi gelosamente tutelata nell’opera legislativa, alla quale ci poniamo. Fautori di ogni maggiore libertà amministrativa, ci guarderemo da tutti i pericoli delle discordie, da tutte le tentazioni delle borie municipali.
Sarà lieve ai Popoli italiani ogni carico che abbia per fine di accrescere gli armamenti, come fu caro ai generosi Subalpini il sopportarne tanti per preparare l’impresa che omai si compie.
- Sire!
Nell’anniversario della vostra nascita i suffragi di tutto un popolo pongono sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d’Italia. Questo degno premio hanno la fortezza degli Avi vostri, il sacrifizio del Padre, la fede che Voi, unico fra gli antichi reggitori d’Italia, avete tenuto alla causa della libertà, e del diritto popolare.
Incaricato della redazione il deputato Farini.
Supplenti: Napoletano, Nicolucci, Possenti.